Vandalizzata la targa di Beppe Alfano. La figlia: “Cambiate modalità, ditemelo in faccia”

Il fatto è avvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Non è un caso isolato

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Beppe Alfano

Nei giorni scorsi, a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, la targa della piazza dedicata a Beppe Alfano, giornalista assassinato dalla mafia l’8 gennaio 1993, è stata nuovamente vandalizzata. Un atto vile, anonimo, che ancora una volta dimostra quanto la memoria di chi ha combattuto per la verità dia fastidio.

A denunciare l’accaduto è stata la figlia, Sonia Alfano, da sempre in prima linea per ottenere giustizia sul delitto del padre e per squarciare il velo di omertà che ancora avvolge quella tragica vicenda. Sonia non ha usato mezzi termini nel commentare l’episodio, sottolineando come non sia certo un caso: “Alcuni infami ed avvoltoi devono essere stati infastiditi dalle ultime novità riguardanti il delitto di mio padre”.

Non è la prima volta che la targa viene presa di mira. A far notare questo nuovo vile atto a Sonia Alfano sono stati Giuseppe Cardinale e il giornalista Vassily Sortino durante il poadcast Egoriferiti. Puntata che verrà trasmessa integralmente nei prossimi giorni.

Un attacco vigliacco

“So che questi illustri vigliacchi non avranno il coraggio di dirmi in faccia ciò che pensano di mio padre”, scrive Sonia Alfano, rilanciando la sfida a chi ancora oggi cerca di screditare la figura di un uomo che ha pagato con la vita il suo impegno giornalistico.

E a chi potrebbe sminuire l’accaduto attribuendolo a qualche ragazzata, la risposta è netta: “Molti giovani nemmeno sanno chi era Beppe Alfano”. Il che rende ancora più evidente che dietro questi gesti ci sia una strategia ben precisa: quella di colpire la memoria, tentare di delegittimare, di ridurre al silenzio una storia che ancora oggi pesa sulle coscienze di molti.

Sonia Alfano

Un segnale di paura?

Per decenni Sonia Alfano ha denunciato il coinvolgimento di apparati deviati dello Stato nella copertura degli assassini di suo padre. Oggi, con l’emergere di nuovi elementi e nomi che portano a precisi funzionari, qualcuno potrebbe temere che il muro di silenzio possa finalmente crollare. E come spesso accade in questi casi, si tenta di reagire con le solite armi: insulti, discredito, vandalismi.

Ma la determinazione di Sonia Alfano rimane incrollabile: “Cambiate modalità”, scrive provocatoriamente. “E se proprio volete fare qualcosa di coraggioso, ditemelo in faccia”.

Un gesto ignobile subito cancellato

Appena scoperto il vandalismo, la targa è stata ripristinata. Il Sindaco Giuseppe Calabrò ha immediatamente disposto la cancellazione della scritta, mentre la denuncia è stata presentata ai Carabinieri.