venerdì, 2 Maggio 2025

A parlare è un testimone diretto della sparatoria

“Salvo mi è morto tra le mani”: l’audio di un amico delle vittime di Monreale

“Salvo mi è morto in mano. Mi chiedeva aiuto e io non sapevo cosa fare”. È una voce spezzata, sconvolta, quella che in queste ore sta circolando sui social. È la voce di un ragazzo, amico delle tre vittime della strage di Monreale, che racconta minuto per minuto cosa è accaduto sabato notte davanti al bar 365, dove sono stati esplosi almeno venti colpi di pistola in mezzo a una folla di ragazzi.

L’audio è autentico, ed è stato acquisito dagli investigatori. A parlare è un testimone diretto della sparatoria, uno che era lì, accanto a Salvatore Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli. Secondo quanto si ascolta nella registrazione, tutto sarebbe cominciato per una questione banale, un passaggio a velocità sostenuta.

“Questi avevano adocchiato la moto di Salvo (Turdo). Mentre camminavamo per andare verso la moto arriva uno di loro e ci taglia la strada ad alta velocità, come se ci dovesse prendere in pieno. Arriva Salvo, che era pure testa calda, e gli fa: ‘Che minchia fai, non lo vedi che ci sono pure bambini qua?’. E lui gli ha risposto: ‘Ma perché, tu chi minchia sei’. E Salvo: ‘Cioè, a poco mi prendi di petto e non devo dire niente?”.

Anzi si era calmato – continua il racconto – . Ma arrivano gli altri e ci accerchiano coi caschi in mano. Poi è arrivato Andrea, il cugino di Salvo, e fa: ‘Dai, basta, vi domando scusa io, ci stiamo divertendo. Ma nemmeno ha avuto il tempo di chiedergli scusa che uno di questi gli ha dato un colpo di casco. A tradimento, mentre era girato che parlava con gli altri. E da lì è partita la lite. Hanno avuto la peggio, la maggior parte di loro erano aperti in faccia. Non si sono tenuti lo sgarbo e hanno uscito le pistole”.

Il resto è una sequenza rapida e brutale: la rissa, i volti spaccati, e infine le pistole. “Me lo hanno ucciso davanti. Come hanno preso a loro potevano prendere pure a me. Salvo mi è morto in mano. Sono rimasto scioccato. Mi chiedeva aiuto e io non sapevo cosa fare”.

Ascolta l’audio choc

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