sabato, 15 Novembre 2025
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All'interno di una canna fumaria i carabinieri hanno rinvenuto due sacchetti di plastica con proiettili e abiti degli agenti

Zen, spaccio in bici, munizioni e divise della polizia sul tetto: due arresti

Prosegue senza sosta l’attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia Palermo San Lorenzo, impegnati in una serie di operazioni mirate al contrasto dello spaccio di droga nei quartieri più sensibili della città. Nelle ultime ore i militari hanno eseguito due arresti e recuperato droga, munizioni e divise complete della Polizia di Stato occultate all’interno di una canna fumaria.

Il primo intervento è avvenuto nel quartiere San Filippo Neri, in via Rocky Marciano, dove i Carabinieri della locale Stazione hanno notato un uomo di 64 anni che, alla vista della pattuglia, ha accelerato la pedalata a bordo di una bicicletta elettrica nel tentativo di allontanarsi. Il comportamento nervoso dell’uomo non è sfuggito ai militari che lo hanno fermato e sottoposto a perquisizione personale. Nel bauletto della bici sono state trovate 23 dosi di crack già confezionate e pronte per la vendita, insieme a 170 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio. L’uomo è stato arrestato e tradotto in caserma. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo ha successivamente convalidato l’arresto applicando la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il secondo episodio si è verificato in via Fausto Coppi, dove una pattuglia dei Carabinieri ha sorpreso un gruppo di giovani su un terrazzo condominiale. Alla vista dell’auto di servizio i ragazzi si sono dati alla fuga, ma i militari, saliti sul lastrico solare, hanno trovato all’interno di una canna fumaria due sacchetti in plastica: il primo contenente 22 cartucce calibro 12, il secondo con tre divise complete della Polizia di Stato, dotate di giacche, pantaloni, stellette e persino stemmi della Polizia Stradale. Il materiale è stato sequestrato e sono in corso accertamenti per risalire alla provenienza e all’eventuale utilizzo previsto degli indumenti, un particolare che potrebbe far ipotizzare progetti illeciti più articolati.

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