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Violenza sessuale, deputata palermitana in lacrime: “Una legge che non risolve il problema”

PoliticaViolenza sessuale, deputata palermitana in lacrime: "Una legge che non risolve il problema"

Il testo approvato introduce una nuova possibilità di avocare le indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d'appello

L’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo a un emendamento al Codice rosso, focalizzato sull’avocazione delle indagini relative ai reati di violenza domestica o di genere. Commozione in aula a Montecitorio quando ha preso la parola la deputata palermitana del M5S Daniela Morfino, che ha condiviso la sua personale esperienza di violenza.

«Io questo problema drammatico l’ho vissuto – ha detto -. Conosco bene il dramma che vivono queste donne. Questa legge non risolve il problema. Votiamo a favore ma se vogliamo davvero fermare questa tragedia bisogna fare molto di più. L’uomo – ha aggiunto – deve capire che si deve fermare. La violenza domestica, anche quella psicologica provoca molto più dolore dei segni visibili di lividi e cicatrici, perché le parole sono le prime armi per ferire e negare la vita libera di un essere umano. È devastante subire abusi fisici e psichici da qualcuno che ami, e pensi che quel sentimento sia ricambiato. È devastante subire violenza dall’uomo che pensi di amare, che pensi ti ami sinceramente e poi scopri che, invece, è un mostro. Scopri – ha concluso il deputato – che il mostro non dorme sotto il letto ma accanto a te».

Il testo approvato introduce una nuova possibilità di avocare le indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d’appello. Questa misura si applica quando il pubblico ministero, nei casi di violenza domestica o di genere, non riesce a contattare la persona offesa entro tre giorni dalla segnalazione del reato. L’emendamento ha ottenuto 200 voti a favore, nessun voto contrario e 61 astenuti. Tuttavia, i deputati di Avs e del Pd ritengono che questa modifica non sia sufficiente ad affrontare adeguatamente il problema della violenza sulle donne, specialmente all’interno delle mura domestiche.

Sara Ferrari del Pd ha definito il provvedimento come una “proposta bluff”, una mera apparenza che, nella pratica, non aggiunge nulla alla legislazione esistente introdotta dal ministro Orlando nel 2017 e non rappresenta un significativo progresso nella prevenzione di tali violenze.

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