Aggiudicato l’appalto per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dei due termovalorizzatori previsti dal piano regionale dei rifiuti in Sicilia, uno dei quali a Bellolampo. Un argomento spinoso, divisivo, che ha aperto un acceso dibattito politico tra maggioranza e opposizione.
Da una parte chi intravede nei termovalorizzatori una possibilità concreta per ridurre costi ed emergenze ambientali, dall’altra chi teme un investimento oneroso e dannoso per le finanze regionali e per i cittadini.
«Esprimo soddisfazione per l’avvenuta aggiudicazione dell’appalto per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dei 2 termovalorizzatori previsti dal piano regionale dei rifiuti in Sicilia dei quali uno a Bellolampo – dichiara il consigliere comunale di Lavoriamo Per Palermo, Leonardo Canto –. Per anni, anche a Palermo, abbiamo dovuto sopportare gli extracosti legati al trasferimento dei rifiuti in discariche lontane dalla città nonché le numerose emergenze ambientali cagionate dagli incendi e dalle problematiche legate alla gestione delle discariche tradizionali. Auspico pertanto che possa sorgere quanto prima il termovalorizzatore previsto in città certo che garantirebbe un abbattimento dei costi della tassa sui rifiuti a fronte di un impatto ambientale assai più ridotto rispetto a quello delle attuali discariche. Ad oggi in Italia sono attivi 36 termovalorizzatori di cui 25 solo al nord; anche Roma Capitale ha presentato il proprio progetto per un termovalorizzatore e ritengo che la Sicilia e Palermo non debba essere da meno».
Se da un lato il consigliere Canto guarda con favore alla svolta infrastrutturale, dall’altro le opposizioni insorgono contro la scelta del governo regionale. Durissimo il commento del coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle e deputato all’Ars, Nuccio Di Paola:
«22 milioni di euro per la sola progettazione di fattibilità dei due termovalorizzatori di Palermo e Catania. Il presidente della Regione Schifani ed il ministro Salvini sono evidentemente in sfida su chi deve sprecare più risorse dei siciliani: 800 milioni di termovalorizzatori e 1,3 miliardi di fondi FSC sui 13,5 miliardi complessivi per il ponte sullo Stretto. Un bel gioco a rialzo su chi deve scippare più soldi dalle tasche dei siciliani. Non ci era bastata la tragica esperienza di Cuffaro con gli inceneritori a porre fine a queste logiche? I siciliani non sono limoni da spremere per interessi privati, noi lo impediremo».