Palermo, un’antica chiesa del ‘500 dentro il mercato ittico: è sotto una botola

Quel che è rimasto dopo un bombardamento di Santa Maria di Piedigrotta, la cripta con un meraviglioso arco, è ancora ben conservato nel nuovo mercato del pesce della Cala

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A Palermo, alla Cala, sorgeva un tempo la chiesa di Santa Maria di Piedigrotta, un luogo sacro particolarmente caro ai pescatori locali, eretto verso la fine del 1500. Situata accanto al Castello a mare e all’antico Mercato Ittico, la chiesa fu costruita a ridosso di una grotta che custodiva un’immagine della Madonna della Pietà, dipinta su una lastra di ardesia. Questa figura della Madonna, considerata miracolosa, era un simbolo di speranza e protezione per i pescatori, che vi si rivolgevano per ricevere benedizioni.

Come ci racconta Giulia Proietti Timperi di Palermo Rewind, dalle mappe borboniche dell’800, emerge come attorno alla chiesa si snodassero alcune vie che richiamano il nome “Piedigrotta”. Esistevano infatti la “via di Piedigrotta,” corrispondente all’attuale via San Sebastiano, e la “via porta di Piedigrotta” strada che si sviluppava lungo la Cala e che conduceva direttamente alla porta accanto all’edificio religioso.

Purtroppo, Santa Maria di Piedigrotta non resistette alla devastazione dei bombardamenti che colpirono Palermo nel marzo del 1943. La chiesa fu danneggiata gravemente, e ciò che rimase del campanile fu demolito successivamente dal Comune. Tuttavia, non tutto è andato perduto: una parte dell’antico luogo di culto è sopravvissuta, come un frammento nascosto della memoria storica di Palermo.

La cripta, in una grotta sotterranea, esiste ancora ed è oggi inglobata all’interno del Nuovo Mercato ittico. Accessibile da una botola, questa grotta conserva un arco in marmo decorato con angeli e delfini, testimoni dell’antico splendore della chiesa. Anche il pavimento originale è rimasto intatto, decorato con disegni di reti da pesca, un simbolo che probabilmente rappresentava la Confraternita dei pescatori.

A raccontarci questa storia incredibile e a renderci partecipi di questa scoperta, lo staff di Palermo Rewind, che ha realizzato questo video che vi consigliamo di vedere (CLICCA QUI)