Usa parole dure durante l’omelia l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice toccando gli ultimi principali fatti di cronaca che hanno riempito i giornali questa estate. Parla di stupri e il riferimento è alla violenza subita da una 19enne al Foro Italico da sette ragazzi, e parla di incendi e di piromani senza scrupoli. A San Giacomo dei militari, durante l’omelia pronunciata nel corso della messa per il 41esimo anniversario dell’omicidio Dalla Chiesa, Don Lorefice, ha fatto un passaggio parlando di “chi compie il male ed è insensibile alla sofferenza umana, diventando imprenditore e propagatore compiaciuto di sofferenza”.
“Questo è la mafia – ha affermato l’arcivescovo -. Ció sono gli uomini e le donne delle organizzazioni mafiose. Questo sono i piromani che appiccano il fuoco devastatore della nostra martoriata Sicilia. Questo sono i sette stupratori della ragazza dilaniata nel corpo e nell’anima al Foro Italico: giovani accomunati dal delirio di onnipotenza virile, scatenatosi su una donna trattata come mera carne da preda. Uomini e donne, adulti e giovani, che – ha continuato Lorefice – hanno smarrito la passione morale, incapaci di amare, di rispettare e di onorare la vita altrui. Uomini e donne, pertanto, senza fondazione religiosa, indifferenti alla sofferenza umana, all’ingiustizia. Seminatori di dolore, divulgatori di iniquità e idolatri della violenza. Vittime anche loro della deriva antropologica in atto – ha concluso – frutto della sconfitta educativa che pesa sulla coscienza di noi adulti”.