lunedì, 28 Aprile 2025

Si tratta di ciclabili inserite dalla giunta comunale nel Piano della Mobilità Dolce, finanziato con 525.000 euro provenienti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e dovranno collegare la zona stazione centrale con la cittadella universitaria

Nuove piste ciclabili a Palermo: una forzatura che sa tanto di flop

Green a tutti i costi, anche lì dove le condizioni non lo permettono. Sulla scia del “facciamolo ad ogni costo, sfruttiamo i fondi”, ancora una volta Palermo è vittima di qualcosa fatta male. Almeno queste sono le premesse, per una pista ciclabile che al momento in pochi usano e che in alcuni tratti della città appare come una vera e propria forzatura.

Stiamo parlando delle ciclabili delle zone Oreto, Policlinico, Stazione Centrale e Università. Abbiamo realizzato una fotogallery, per mostrare le lacune di un progetto che sembra più un flop che una vera opportunità di cambiamento.

Molte delle piste ciclabili sono ancora incomplete ma è già evidente come la loro fruibilità sarà gravemente compromessa, non solo per via dell’inciviltà delle persone. Le corsie riservate alle biciclette vengono sistematicamente invase da auto e moto, mettendo a rischio la sicurezza dei ciclisti.

Piste ciclabili
Posto disabili sulla pista ciclabile

Un esempio lampante di cattiva pianificazione in via Sebastiano La Franca, a due passi dal Policlinico. Qui, le piste ciclabili pasaano davanti a due officine e un gommista, che, per esigenze lavorative, posteggiano regolarmente le auto davanti alle saracinesche, facendo continuamente entra ed esci dalle attività con auto da riparare o già riparate. In quei tratti le biciclette sono costrette a scendere dalla corsia per aggirare le auto parcheggiate, rendendo il percorso estremamente tortuoso e pericoloso.

Corsia ciclabile occupata dalle auto

Anche in via Paolo Emiliani Giudici, in zona Oreto, il progetto della pista ciclabile appare alquanto bizzarro. Qui, infatti, la corsia per le biciclette è stata tracciata al centro della carreggiata, una scelta che solleva immediatamente dei dubbi. La strada, già stretta, è inoltre costantemente occupata da auto parcheggiate ai lati, e il posizionamento della pista al centro limita ulteriormente lo spazio disponibile per le vetture in transito. Il risultato è un impasse totale: non è chiaro dove dovrebbero circolare le auto, e i ciclisti sono costretti a manovrare tra un’infinità di ostacoli, col pericolo di essere investiti.

Pista ciclabile in via Paolo Emiliani Giudici
Pista ciclabile in via Paolo Emiliani Giudici

In generale, l’impressione che emerge è quella di un progetto fatto senza una visione chiara delle necessità di una città che, purtroppo, ha una cultura dell’automobile radicata e difficile da scardinare. Le ciclabili, così come sono, sembrano pensate più per soddisfare formalmente i finanziamenti (Piano della Mobilità Dolce, finanziato con 525.000 euro provenienti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) che per risolvere i reali problemi di mobilità urbana. La presenza di auto e moto sulle piste, la mancanza di una separazione netta e sicura tra ciclisti e traffico, e la progettazione poco funzionale sono segni evidenti di un’infrastruttura forzata e poco adatta alla realtà palermitana.

Auto sulla pista ciclabile

Non basta tracciare linee rosse sulle strade. Le piste ciclabili devono essere realizzate in modo strategico, prevedendo un controllo rigoroso delle violazioni, e devono essere protette dalle auto in modo da garantire la sicurezza dei ciclisti. Ma soprattutto, le scelte progettuali devono rispondere alle reali esigenze della cittadinanza, magari facendo prima dei sondaggi per stabilire quanti palermitani realmente adoperano la bicicletta. E non basandosi solo su criteri meramente burocratici.

Auto su pista ciclabile in via La Franca
22.7 C
Palermo

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