All’interno del quartiere Zen, spesso ricordato solo per le sue ferite, venerdì 2 maggio alle ore 21 si accenderà una luce diversa: quella della preghiera. La parrocchia San Filippo Neri ha organizzato una veglia in suffragio delle vittime della strage di Monreale, un momento di raccoglimento comunitario per ricordare Salvatore Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli, i tre giovani uccisi sabato scorso.
L’iniziativa vuole essere un segnale chiaro: il quartiere Zen non resta indifferente. “Preghiamo per la fortezza e il conforto di familiari e amici”, si legge nella locandina diffusa in queste ore, che riporta anche una toccante invocazione:
“Allontana dalle nostre case e dai nostri giovani, o Signore, la suggestione del male, proteggici con la tua presenza, ridesta in noi la speranza…”
Un’invocazione che suona come un grido di resistenza morale, in un momento in cui il quartiere è finito ancora una volta sotto i riflettori per motivi drammatici. Mentre le forze dell’ordine perquisiscono case e strade alla ricerca delle armi usate nell’agguato, la parrocchia si fa presidio di pace.
L’appuntamento è per venerdì sera in via Fausto Coppi 10, e sarà aperto a tutta la cittadinanza. Saranno presenti anche operatori pastorali, educatori, e tanti giovani. Un gesto semplice, ma potente: perché anche il silenzio e una candela accesa possono dire che Palermo non è tutta uguale, che lo Zen ha ancora voce, cuore e fede.
Proprio ieri su questo giornale chiedevamo una reazione da parte dei cittadini dello Zen. Non è proprio ciò che ci aspettavamo ma è già qualcosa.