domenica, 3 Agosto 2025
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Il 7 agosto avrebbe compiuto 62 anni

Alcamo, addio al noto giornalista Piero Messana

Si è spento questa sera, a pochi giorni dal suo 62esimo compleanno, Piero Messana, volto noto del giornalismo alcamese e siciliano. A strapparlo all’affetto dei suoi cari è stata una malattia aggressiva, che non gli ha lasciato scampo.

Messana, nato e cresciuto ad Alcamo, aveva mosso i primi passi nel mondo della comunicazione sin dai tempi del liceo classico “Cielo d’Alcamo”. Poi la passione si è trasformata in professione: dopo gli esordi sulla carta stampata, ha prestato la sua voce e il suo volto alle notizie della Sicilia occidentale attraverso le frequenze di “Rete Sei”, per poi entrare a far parte della redazione di “Video Sicilia”. Dal 2016, il suo nome era legato ad “Alpa Uno”, emittente televisiva locale di cui era diventato anche vicedirettore.

Appassionato di sport e in particolare di basket, è anche stato allenatore, conseguendo il patentino federale, dirigente sportivo. Numerose anche le telecronache per le partite dell’Alcamo Calcio.

In queste ore, numerosi i messaggi di vicinanza da parte di colleghi e amici. “Non ho parole per questa triste notizia – scrive Massimo Gagliardo -. Mi vengono in mente i bei momenti trascorsi insieme ad Alpa 1. Il tuo amore per il giornalismo, la passione che trasmettevi a tutti noi. E poi le nostre telefonate sull’andamento di qualche processo a cui tu eri interessato. Quando mi rimproveravi perché non ti tenevo aggiornato. Rimarrai nel mio cuore e mi mancherai tanto”.

Il collega giornalista Antonio Fundarò

Ciao Pietro, amico, collega, giornalista dal cuore grande. Scrivere di te oggi, Pietro, è come provare a mettere in fila parole che non vogliono uscire. Perché non sei stato soltanto un collega, un compagno di redazione, ma un amico sincero, una presenza discreta e preziosa, una voce limpida e rispettosa che ha raccontato Alcamo e la Sicilia senza mai alzare i toni, senza mai perdere di vista la dignità delle persone. La tua vita è stata un viaggio fatto di passione, dedizione e amore. […]

Io ti ricordo con la telecamera in spalla o il taccuino in mano, sempre pronto a esserci. Quando ero portavoce del sindaco di Alcamo, correvi ovunque: alle inaugurazioni, alle conferenze stampa, ai momenti felici della città ma anche a quelli più difficili, perché sapevi che la gente aveva bisogno di sapere. Non rincorrevi lo scoop per vanità: lo facevi per spirito di servizio. Con spirito critico, sì, ma senza mai ferire, senza mai cedere alla tentazione della polemica sterile. E se una rettifica era necessaria, la facevi con naturalezza e immediatezza, perché per te la verità veniva prima di tutto.

Accanto al giornalismo, c’era la tua altra grande passione: lo sport. Per te il basket non era solo un gioco, era una parte di te. Dopo averlo giocato, lo hai fatto rinascere. Hai creduto nella Golfobasket e l’hai rilanciata, con la tua tenacia e la tua visione, riportando Alcamo a essere un punto di riferimento per il basket femminile nazionale. In ogni partita, in ogni canestro, c’è ancora il tuo segno.

Ma la parte più vera di te, Pietro, era la famiglia. Quella famiglia che in Sicilia è quasi sacra, perché i genitori ci insegnano che “famiglia” è tutto. Maria Grazia, la tua compagna di vita dal 22 giugno 1991 (docente, donna di forza, giocatrice anche lei di basket) è stata il tuo sostegno e la tua alleata, sempre e comunque, in ogni momento, anche in questa ultima prova della vita. Le tue figlie, il tuo orgoglio più grande, erano il tuo pensiero costante: di loro parlavi con occhi che brillavano, con un sorriso che raccontava tutto l’amore che avevi dentro.

E poi c’era quel legame profondo con Cinzia, la tua amata sorella, docente universitaria. Un legame che andava oltre l’affetto fraterno, fatto di complicità, di sostegno reciproco, di quel senso di “essere famiglia” che solo chi nasce e cresce qui in Sicilia capisce fino in fondo. Quel senso che ti accompagna per la vita, che diventa la tua bussola, che era la tua forza.

Negli ultimi anni avevi affrontato anche la perdita di tua madre, un dolore grande e silenzioso che portavi dentro con la stessa dignità con cui hai sempre vissuto. Ma nemmeno in quel momento hai smesso di esserci per gli altri, per la tua famiglia, per la tua città.

Oggi il vuoto che lasci è immenso. Ma Pietro, tu non te ne vai davvero. Resterai nei ricordi, nei tuoi servizi, nelle dirette, nei campi da basket, nelle corse per raccontare la notizia, nei sorrisi delle figlie, nell’affetto della tua famiglia, nelle parole di chi ti ha voluto bene.

Ciao Pietro. Grazie per l’amicizia, per il giornalismo serio e umano, per lo sport che hai fatto amare, per l’amore che hai donato senza misura. Resta la tua voce, resta il tuo esempio, resta il tuo cuore, che continuerà a battere nella tua famiglia e nella città che hai raccontato con rispetto sincero. Tuo Antonio.

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