Si riaccende lo scontro sul futuro della formazione professionale in Sicilia. Le principali sigle sindacali del comparto – FLC CGIL Sicilia, Cisl Scuola, UIL Scuola RUA Sicilia e Snals Sicilia – hanno diffuso un comunicato congiunto in cui contestano le scelte dell’Assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, accusato di aver proceduto alla riforma richiesta dall’Unione Europea senza aprire alcun tavolo di confronto con i rappresentanti dei lavoratori.
Nel documento si legge:
“Ingiustificabile e inaccettabile che l’Assessorato pur lavorando dal mese di febbraio nel merito della riforma richiesta dalla UE, non abbia mai sentito il dovere e la responsabilità di avviare il confronto e il dialogo con le organizzazioni sindacali. Anche il dialogo sociale e la condivisione sono una precondizione delle procedure legate agli investimenti europei.
Il merito di questo disegno di legge unilaterale, trasformato in emendamento, potrebbe avere effetti occasionali e sociali pesanti per chi lavora nel settore della formazione professionale in Sicilia.
Paventiamo che dietro l’intervento legislativo richiesto dall’Unione europea possa nascondersi in realtà una norma che possa affidare alle imprese la formazione. Infatti l’assessore ha modificato la L.R.23/2019 introducendo la possibilità di riconoscere la formazione in azienda, e la compartecipazione dei soggetti del settore privato in attività progettuali e formative, non limitandola a un maggiore valore dei tirocini in azienda cosi come previsto e richiesto dall’Unione Europea.
L’Assessore Turano si faccia carico adesso di realizzare con i rappresentanti dei lavoratori un accordo che definisca regole, tempi e risorse per governare la “Transizione sociale, occupazionale e professionale” che così come approvata potrebbe mettere a serio rischio il mantenimento dei livelli occupazionali per centinaia di operatori e lavoratori già impegnati nella Formazione Professionale.
Riteniamo che questo modo di operare sia democraticamente sbagliato. Apportare modifiche alle leggi con emendamenti approvati in sedute straordinarie senza nessun confronto con le parti sociali ormai è diventato un costume di questo governo, basta ricordare la modifica dell’art.12 del comma 2bis oggetto di un lungo confronto con le parti sociali e datoriali che fu spazzato via in una sola notte.
Adesso attendiamo se l’intervento legislativo richiesto dall’Unione Europea alla Sicilia per salvare cento milioni di euro da assegnare all’Italia per la misura del GOL sarà efficace, se le risorse saranno erogate, e quanto di queste somme, saranno destinate alla Sicilia e alla Formazione Professionale, quante da potere destinare ai cittadini di questa Regione.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: serve dialogo sociale e confronto, perché solo così si possono trovare soluzioni per l’attivazione del PNRR soprattutto per creare buona occupazione per i Giovani e i soggetti fragili della nostra Sicilia. M. Vivaldi H. Federico A. Panzica C. Casciola – FLC CGIL Sicilia, Cisl Scuola, UIL SCUOLA RUA Sicilia, Snals Sicilia”
I sindacati denunciano dunque il rischio che l’emendamento approvato possa trasformarsi in una deregolamentazione del settore, aprendo alla possibilità che la formazione venga affidata direttamente alle imprese, con gravi conseguenze per i lavoratori già in organico. La richiesta è chiara: avviare subito un confronto per garantire regole certe e salvaguardare i livelli occupazionali, in un momento in cui sul tavolo ci sono anche le risorse europee legate al programma GOL e al PNRR.