Un colpo durissimo alla criminalità organizzata è stato inferto all’alba di oggi in Sicilia, dove oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma, hanno dato esecuzione a una vasta operazione antimafia, denominata Cerbero, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea. L’operazione, che ha avuto come obiettivo principale il sodalizio mafioso dei “Cursoti Milanesi”, ha portato all’arresto di 21 persone, raggiunte da ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Catania.
I destinatari delle misure restrittive sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso. Si tratta, secondo gli inquirenti, di soggetti appartenenti a un’organizzazione criminale strutturata e capace di esercitare un controllo capillare su diversi settori illeciti del territorio, in particolare nell’area orientale della Sicilia.
L’intervento ha interessato non solo la provincia di Catania, ma anche Siracusa, Agrigento ed Enna, dove sono stati eseguiti perquisizioni e accertamenti collegati alle attività del clan. La portata dell’operazione, però, si estende ben oltre i confini dell’Isola: sono stati coinvolti anche i territori di Benevento, Cosenza, Lecce, Reggio Calabria, Salerno, Verbano-Cusio-Ossola e Voghera, a conferma della ramificazione nazionale della rete criminale.
Accanto ai militari del Comando Provinciale catanese, hanno operato anche gli uomini della Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, nonché i Nuclei Elicotteri e Cinofili dell’Arma. Un dispiegamento imponente di forze che ha consentito un controllo accurato del territorio e la cattura dei soggetti ritenuti più pericolosi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo dei “Cursoti Milanesi” sarebbe stato coinvolto in una fitta rete di traffici illeciti, esercitando pressioni estorsive su commercianti e imprenditori locali e controllando piazze di spaccio con modalità violente e intimidatorie. L’organizzazione si avvaleva anche di armi clandestine, alcune delle quali sono state sequestrate nel corso delle perquisizioni odierne.