giovedì, 26 Giugno 2025
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Le ordinanze di custodia cautelare hanno colpito otto soggetti, ritenuti a vario titolo responsabili di furto aggravato, ricettazione, tentata estorsione e danneggiamento

Colpo a una banda delle spaccate nel Palermitano: arrestato anche l’ultimo latitante

È stato rintracciato e arrestato anche l’ultimo componente della banda responsabile di una lunga serie di furti, danneggiamenti e tentativi di estorsione che hanno colpito diversi esercizi commerciali della provincia di Palermo nei mesi di febbraio e marzo 2025. Con la cattura di M.L., 41 anni, si chiude il cerchio intorno agli otto destinatari delle misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura termitana.

L’uomo, inizialmente irreperibile nella fase esecutiva dell’operazione condotta lo scorso 20 giugno, è stato individuato e fermato dalla Squadra Mobile dopo soli tre giorni di serrate ricerche. Decisiva si è rivelata la pressione investigativa esercitata dagli agenti della quinta sezione – “Reati contro il patrimonio” – della Questura di Palermo, che da mesi lavoravano al caso.

Le ordinanze di custodia cautelare hanno colpito otto soggetti, ritenuti a vario titolo responsabili di furto aggravato, ricettazione, tentata estorsione e danneggiamento. Sei di loro (N.N., 23 anni; S.M., 23; D.F.A., 20; M.L., 41; L.V.D., 20; M.L., 18) sono finiti in carcere, mentre per altri due (C.A., 22 anni, e B.G., 55) è stato disposto il regime degli arresti domiciliari con il controllo del braccialetto elettronico.

L’indagine ha preso le mosse dalla denuncia presentata da una donna, vittima del furto della propria autovettura e successivamente avvicinata da individui che le avevano proposto la restituzione del mezzo dietro pagamento, secondo il noto schema del “cavallo di ritorno”. Da questo episodio è scaturita un’attività investigativa ad ampio raggio che ha permesso di ricostruire le dinamiche di una rete criminale attiva nel territorio, specializzata in furti con “spaccata” ai danni di negozi e attività commerciali.

Attraverso analisi dei filmati di videosorveglianza, intercettazioni, riscontri documentali e testimonianze, gli investigatori sono riusciti a delineare il ruolo di ciascun indagato all’interno del sodalizio, documentando un modus operandi collaudato e reiterato nel tempo, con danni economici significativi per le vittime.

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