Sfruttamento sistematico dei lavoratori, minacce, condizioni disumane nei luoghi di lavoro. È quanto emerso da una complessa inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo che ha portato alla denuncia di sei cittadini cinesi, gestori della Erik srl, società con sede legale in via XX Settembre, attiva nella vendita di prodotti non alimentari. L’impresa gestisce, tra gli altri, il centro commerciale “Eva” situato in contrada Pietratagliata, nella parte alta di corso Calatafimi.
Nei confronti degli indagati il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la misura interdittiva del divieto di esercitare attività di impresa e di ricoprire cariche direttive per dodici mesi, accogliendo la richiesta formulata dai magistrati palermitani.
L’indagine è scaturita da un episodio apparentemente estraneo alla vicenda. Una donna, recatasi presso i carabinieri della stazione di Monreale, aveva denunciato minacce subite dal suo ex compagno mentre si recava al lavoro. I militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, nel tentativo di tutelare la vittima, hanno chiesto chiarimenti al responsabile del punto vendita presso cui la donna dichiarava di lavorare. L’uomo, però, avrebbe negato di conoscerla. A quel punto è scattato un accesso ispettivo presso il negozio, durante il quale sono state raccolte le prime testimonianze dei dipendenti. Da quelle dichiarazioni è venuto alla luce un vero e proprio sistema di sfruttamento.
Secondo quanto accertato dai Carabinieri del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo, con il supporto del Comando Provinciale, nell’azienda operavano circa 30 lavoratori, quasi tutti italiani, 27 dei quali senza regolare contratto. I dipendenti erano costretti a lavorare 12-13 ore al giorno per sette giorni su sette, in condizioni di totale irregolarità, con salari minimi e nessun diritto garantito: niente ferie, niente riposi settimanali, né sicurezza sui luoghi di lavoro.
Non solo: i lavoratori erano sottoposti a un controllo continuo tramite un impianto di videosorveglianza interno e venivano sottoposti a pressioni psicologiche e implicite minacce di licenziamento per garantirne la sottomissione.
Oltre alle denunce penali, ai sei gestori sono state contestate anche violazioni in materia giuslavoristica e di sicurezza, per un totale di circa 200.000 euro di sanzioni amministrative.
Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità, mentre la Erik srl risulta attualmente sotto monitoraggio anche per verificare l’estensione delle irregolarità in altri punti vendita.