Ha preso ufficialmente stamattina il via la Maturità 2025 con la prima prova scritta: il tema di italiano. Oltre 524.000 studenti in tutta Italia si sono cimentati nella scelta tra le sette tracce proposte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, suddivise tra analisi del testo, testo argomentativo e riflessione critica su tematiche di attualità. Una traccia in particolare ha colpito per la sua forza civile e simbolica, soprattutto per i ragazzi siciliani: quella dedicata a Paolo Borsellino, con un estratto tratto dal suo celebre intervento “I giovani, la mia speranza”, pubblicato su Epoca il 14 ottobre 1992.
La scelta di proporre Borsellino a generazioni che non erano ancora nate nel 1992 è un gesto potente e che commuove. Il magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio di quell’anno, appena 57 giorni dopo l’amico e collega Giovanni Falcone, parlava ai giovani con chiarezza: «Sono convinto che uno dei maggiori punti di forza dell’organizzazione mafiosa è il consenso ma se i giovani oggi cominciano a crescere e a diventare adulti, non trovando naturale dare alla mafia questo consenso, allora sì che possiamo essere ottimisti».
Un messaggio che interroga e responsabilizza
Nel testo proposto agli studenti, Borsellino non solo denuncia la potenza della mafia, ma affida ai ragazzi un compito fondamentale: rompere il legame tra società e criminalità organizzata, facendo mancare quel consenso che per decenni ha protetto e nutrito Cosa Nostra. È un messaggio che risuona forte nelle aule delle scuole di Palermo, come in tutta Italia. Perché oggi come allora, il vero cambiamento non nasce soltanto da leggi o repressione, ma da una rivoluzione culturale, quotidiana, paziente.
Il brano proposto agli studenti è tratto dall’intervista “I giovani, la mia speranza”, pubblicata nel 1992.
Le altre tracce: tra letteratura, attualità e ambiente
Oltre al tema su Borsellino, le altre tracce hanno toccato temi di grande spessore, offrendo ai maturandi una gamma di scelte capaci di coinvolgere sensibilità e percorsi diversi.
Per l’analisi del testo (tipologia A), erano presenti una poesia giovanile di Pier Paolo Pasolini sul senso del tempo e della natura, e un brano tratto da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, sul rapporto tra aristocrazia e borghesia.
Nella tipologia B, dedicata al testo argomentativo, si spaziava dall’analisi del New Deal di Roosevelt e del ruolo della comunicazione politica, a una riflessione sulla parola “rispetto”, scelta da Treccani come simbolo del 2024. Non mancava anche una traccia di taglio ambientale, con un testo di Telmo Pievani sull’impatto della “tecnosfera” umana sul pianeta.
Infine, oltre a Borsellino, la tipologia C proponeva una riflessione sul potere dell’indignazione nei social media, invitando i ragazzi a pensare criticamente al modo in cui reagiamo online, spesso senza approfondire i contenuti.