“A nove anni, temendo che fossi rimasta incinta, la mamma spaventatissima per questa cosa mi ha dato la pillola del giorno dopo. Ma non potevo essere incinta perché ero piccola”. Emergono particolari agghiaccianti dal racconto della 13enne palermitana che ha denunciato gli abusi sessuali a suo carico da parte del nonno e dello zio. La giovane, trasferita in una comunità protetta insieme alla sorella più grande, anche lei vittima di violenza familiare, ha raccontato a chi l’ha ascoltata e sta portando avanti le indagini di essere stata costretta ad assumere una pillola per stimolare un eventuale aborto all’età di 9 anni perché la madre temeva che dopo gli abusi potesse essere in stato di gravidanza. Un’ipotesi inverosimile visto che la ragazza ai tempi non aveva ancora avuto il menarca e quindi non poteva concepire figli.
A marzo la tredicenne, che abita in un paese nel comprensorio di Monreale, ha confidato ciò che stava passando ad una insegnante di sostegno. Da lì sono partite le indagini che hanno portato in carcere il nonno, lo zio e i genitori delle vittime di abusi. Nel corso delle indagini dei carabinieri è venuto fuori che anche la sorella più grande, oggi 20enne, ha subito le stesse violenze.