sabato, 15 Marzo 2025

L'ennesima caduta al bivio. Una partita che poteva portare il Palermo nella zona che conta ma che ha determinato invece un suicidio perfetto

Brutto Palermo fa dannare i tifosi: “Dionisi vattene”

Una stagione sembra destinata alle ortiche. Un Palermo brutto da vedere, con poche idee, quasi mai capace di mettere sotto l’avversario di turno, fragile mentalmente, fisicamente e atleticamente e con una guida tecnica che appare spaesata e non consapevole del fallimento che sta portando a termine. Anche contro la Cremonese si sono manifestati i soliti problemi e i noti limiti di un allenatore, Alessio Dionisi, su cui tutti nutrivano grandi aspettative ma che sta deludendo non poco. Un copione che si ripete costantemente. Il tecnico sembra incapace di effettuare cambi decenti. In Italia ci sentiamo tutti allenatori, ma qui il parere sembra essere unanime e perentorio, condiviso da tifosi e addetti ai lavori. Quando Dionisi ha tolto Gomes dal campo, sugli spalti si sentivano fischi e mugugni. Il pubblico ha previsto, il mister no, quello che sarebbe potuto succedere da lì a poco. E la debacle si è ripetuta puntuale, precisa come la mannaia di un boia. Oltre il prevedibile: da 2 a 0 a 2 a 3 in meno di venti minuti.

La Cremonese, anche per via dello spostamento di Blin in difesa al posto di Ceccaroni, ha trovato praterie in centrocampo senza interditori. Bei gol, fatti da una squadra che ha tempra, carattere e una buona guida in panchina, ma che sanno tanto di regalo. Un altro consueto, immancabile, fastidioso e irritante regalo. L’ennesima caduta al bivio che poteva portare il Palermo nella zona che conta ma che ha determinato invece un suicidio perfetto.

“In 6 avevano i crampi” – si è giustificato Dionisi a fine partita – “ho dovuto operare delle scelte obbligate”. Ma è un paradosso. Viene da chiedersi: come si allenano questi giocatori se a venti minuti dalla fine più di mezza squadra non ce la fa più? Le partite durano 90 minuti più il recupero. La stanchezza non può essere un ennesimo alibi, altrimenti vanno messi in discussione la preparazione atletica e i metodi di allenamento. E quindi anche il lavoro stesso di Dionisi. Forse sarebbe anche il momento di ammettere le proprie responsabilità invece di trovare giustificazioni che non convincono più.

Inoltre, il momentaneo 2 a 0 del Palermo contro la Cremonese era palesemente ingiusto. I rosa erano stati dominati per almeno 70 minuti della partita e i gol realizzati, come quasi sempre accade in questo campionato, erano frutto di individualità e di un rigore apparso dubbio anche a rallentatore. Come avvenuto con lo Spezia, però, la squadra non è riuscita ad amministrare il risultato, complici i cambi scellerati dell’allenatore. Alla fine della partita i giocatori sono andati sotto la curva nord a prendersi i fischi e gli insulti dei tifosi. E’ una scena già vista e, francamente, ormai è al limite del patetico. In molti hanno gridato “Dionisi vattene” e anche sui social l’hashtag “#DionisiOut” è un plebiscito.

A questo punto ci si aspetterebbe un intervento del club, sempre che qualcuno dei vertici guardi le partite, perché il dubbio sorge. Ma forse è anche troppo tardi. I playoff e soprattutto i posti che contano per giocarli al meglio, sembrano sfuggire via e, obiettivamente, anche volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, quello tanto amato dal super ottimista Dionisi, l’incostanza di questa squadra e i limiti evidenti del suo allenatore, non fanno sperare in nulla di buono.

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