domenica, 26 Gennaio 2025

Otello, tra soldati e mimetiche, incanta il Teatro Massimo: applausi per il palermitano Alaimo

Eventi e CulturaOtello, tra soldati e mimetiche, incanta il Teatro Massimo: applausi per il palermitano Alaimo

La regia di Mario Martone ha dato nuova luce al personaggio di Desdemona, rendendolo meno passivo e più vicino ai giorni nostri

Il pubblico del Teatro Massimo di Palermo ha accolto con entusiasmo il ritorno di Otello, penultima opera di Giuseppe Verdi, su libretto di Arrigo Boito, a undici anni dall’ultima rappresentazione. Questo dramma eterno d’amore e morte, ispirato all’omonima tragedia di William Shakespeare, è stato presentato in un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli, firmato dalla regia sui generis ma efficace di Mario Martone.

Una regia contemporanea e densa di significato

La regia di Mario Martone ha portato una lettura fresca e moderna dell’opera, rapportando le scene più vicine ai giorni nostri. Non è mancato, naturalmente, qualche “muso storto” per la regia da parte dei puristi del melodramma e dei libretti. Ma l’esercito veneziano a Cipro, reinterpretato come un contingente occidentale in Medio Oriente, è un’immagine che ha conferito attualità e profondità alla vicenda e l’ha arricchita di significati. La Desdemona di Martone non è più una vittima sacrificale o una donna passiva che attende il suo destino: nei panni di una soldatessa in abiti militari, si oppone con forza alla sua sorte, diventando simbolo di una femminilità resiliente e determinata. Questa scelta registica ha dato nuova luce al personaggio, rendendolo complesso e affascinante.

Otello e Desdemona

Le scenografie di Margherita Palli, sobrie ma evocative, hanno ricreato un ambiente militarizzato, sottolineando la tensione costante che permea la trama. I costumi di Ortensia De Francesco, in linea con l’ambientazione contemporanea, hanno rafforzato l’atmosfera del conflitto. Particolarmente efficaci i giochi di luce disegnati da Pasquale Mari, che hanno saputo sottolineare i momenti di maggiore drammaticità, creando un connubio perfetto tra visione registica e impatto scenico.

Tanti applausi per il baritono palermitano Nicola Alaimo

Tra gli interpreti, ha brillato il baritono palermitano Nicola Alaimo, che ha dato vita ad uno Iago viscido e perfido, seducendo il pubblico con la sua interpretazione intensa e magnetica. La sua resa del celebre monologo “Credo in un Dio crudel” è stata accolta con applausi fragorosi, premiando le sue straordinarie capacità di prendersi la scena.

Nicola Alaimo applaudito dal pubblico

Nel ruolo del tormentato Otello, il tenore Yusif Eyvazov ha offerto una prova intensa e drammatica, convincendo nella discesa del personaggio nella gelosia cieca. Il soprano Barno Ismatullaeva, nei panni della rinnovata Desdemona, ha commosso il pubblico con una performance che ha saputo bilanciare delicatezza e forza, rendendo il personaggio una figura tragica ma combattiva.

Otello al Teatro Massimo

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo, il maestro Jader Bignamini ha ben diretto esaltando le sfumature più liriche e drammatiche della partitura verdiana. Il Coro e il Coro di voci bianche, diretti dal maestro Salvatore Punturo, hanno aggiunto ulteriore spessore all’esecuzione, regalando momenti corali di grande pathos.

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