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giovedì, 17 Ottobre 2024

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Maxi-truffa sul carburante in Sicilia: frodi milionarie, 15 indagati

CronacaMaxi-truffa sul carburante in Sicilia: frodi milionarie, 15 indagati

Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere, sottrazione fraudolenta all’accertamento e al pagamento delle accise sui prodotti energetici, frode in commercio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio.

In un’operazione coordinata dalla Procura di Catania, la Guardia di Finanza ha smascherato una maxi-truffa sul carburante che ha coinvolto diverse province siciliane. L’indagine, che ha visto l’impiego di 45 finanzieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha portato a misure cautelari nei confronti di 15 persone accusate di gravi reati finanziari legati alla gestione illecita del carburante.

L’operazione si è estesa a cinque province: Catania, Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Ragusa, con una complessa attività di controllo che ha coinvolto i depositi fiscali da cui, secondo gli inquirenti, potrebbe essere partita la truffa. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere, sottrazione fraudolenta all’accertamento e al pagamento delle accise sui prodotti energetici, frode in commercio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio.

Il meccanismo fraudolento, secondo le prime ricostruzioni, prevedeva la vendita di carburante in nero, eludendo il pagamento delle accise e delle imposte dovute allo Stato. Questo avrebbe consentito agli organizzatori della truffa di accumulare profitti illeciti milionari, alterando il mercato e danneggiando le imprese oneste del settore. La complessità dell’operazione è emersa durante le indagini che hanno coinvolto anche i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, determinanti nel fornire informazioni tecniche e operative per smascherare il sistema.

Le misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania includono sia il sequestro di beni immobili e conti correnti, sia restrizioni alla libertà personale degli indagati. L’accusa principale, quella di associazione a delinquere, prevede pene severe, aggravate dalla natura sistematica e organizzata della frode.

Le indagini sono ancora in corso e potrebbero estendersi ulteriormente per individuare altre responsabilità e ramificazioni di questa organizzazione criminale.

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