La Spezia è nota anche per il suo arsenale, deposito di armi delle forze armate italiane. Il Palermo avrebbe dovuto ispirarsi proprio al quel luogo in una trasferta che doveva servire per blindare il sesto posto. Posizione certamente al di sotto dell’obiettivo stagionale ma che a tre giornate dal termine del campionato garantisce il passaggio del turno in caso di pareggio nel preliminare dei playoff.
È invece successo quello che accade ormai da troppo tempo. Rosanero molli sulle gambe, incapaci di rincorrere avversari che seppur modesti di correre avevano più voglia di loro. Molli nella testa, la leggerezza nel passaggio di alleggerimento verso il portiere da parte di Lund in occasione del gol partita è emblematica. Confusi in campo ed in panchina, laddove il medico chiamato a curare il malato cronico non ha ancora capito quale è la patologia che affligge il Palermo, figuriamoci se in questa condizione può trovare la cura. Nossignori non siamo affatto sicuri che la squadra di Mignani possa arrivare sesta. Le prossime due gare, le ultime di una stagione che definire tribolata è riduttiva, non sono affatto semplici, anzi. L’Ascoli in cerca di punti salvezza e il Sudtirol ancora matematicamente in corsa per un piazzamento per i playoff venderanno cara la pelle e con questo Palermo le speranze di fare bottino pieno non sono affatto utopia.
Insomma ci accingiamo a vivere l’epilogo del campionato come una sofferenza senza fine, una vera e propria agonia. Affidandoci a Spes ultima dea, non vediamo l’ora che questo percorso giunga al termine, qualunque sia il piazzamento finale. Occorre resettare e ripartire per un nuovo corso ma stavolta con uomini e idee coerenti con un obiettivo chiaro e condiviso con la piazza.