Palermo, Galeoto ai tifosi: “Abbiate pazienza, questa società…”

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Galeoto Palermo

“Palermo – Parma? Io spero che sia come quella che vincemmo in Coppa Italia per 3 a 0 con doppietta di Vasari e gol di Caterino”. Queste le parole con le quali esordisce Francesco “Ciccio” Galeoto, calciatore rosanero dell’epico “Palermo dei picciotti”, intervistato in esclusiva dalla nostra redazione.

“Il Parma ha già un piede e mezzo in massima serie, ma in Serie B nessuno regala niente e venerdì sarà partita vera. Ci vorrà” – ha proseguito Galeoto – “cattiveria agonistica. Quello che fondamentalmente è mancato finora a questa squadra. Onestamente non c’è stata al momento quella scossa che di solito arriva con il cambio allenatore, ma Mignani deve avere il tempo di capire le risorse che ha a disposizione. Personalmente anche la partita contro il Parma la metterei in quello che deve essere un rodaggio obbligato.”

“Esonero tardivo? Questa società” – ci ha confidato l’ex terzino rosanero – “sa quello che fa, bisogna avere fiducia. Ero presente all’inaugurazione del centro sportivo e mi sento di dire ai tifosi che manca poco per rivedere il Palermo fra le grandi del calcio. Grazie al City Football Group e considerando la passione ed il bacino di tifosi, sono certo che il Palermo a breve diventerà come Napoli o Atalanta.”

“Ormai dobbiamo pensare ai playoff”, ha continuato Galeoto parlando della stretta attualità. “Pensiamo a posizionarci bene in classifica ed a giocarli al meglio. Già due anni fa il Palermo li ha vinti e, inoltre, Mignani l’anno scorso li ha persi all’ultimo minuto contro il Cagliari. Il mio pronostico è una finale playoff tra Palermo e Cremonese. A quel punto, chissà… In ogni caso, se non sarà quest’anno sarà l’anno prossimo. Ne sono certo. Ribadisco: questa società sa quello che fa.”

Ma “quel” Palermo – Parma dell’estate 1995 non può non tornare prepotentemente. “Era un altro calcio, c’erano altre risorse. Loro schieravano un Pallone d’Oro come Stoichkov e altra gente del calibro di Zola, Dino Baggio, Sensini, Brolin e noi non avevamo fatto neanche il ritiro. Ci siamo visti in hotel di pomeriggio, abbiamo fatto merenda e con le nostre auto siamo andati allo stadio. Quella partita si è preparata da sola, c’era un atmosfera da sogno e proprio quell’atmosfera ci ha aiutati a dare l’anima in campo con addosso quella maglia rosanero che è la maglia più bella del mondo.”

Una maglia, però, che può essere anche pesante. “Quando la indossa un palermitano, diventa molto più pesante. Ma io dico: vuoi farla diventare più leggera? Devi correre, devi sudare, devi dare tutto te stesso. Non dico che il Palermo di oggi non abbia quella fame, ma i ragazzi ci devono mettere quel qualcosa in più che ad oggi è mancato.”