Dopo la rocambolesca sconfitta di Pisa sono ore febbrili in casa Palermo. Lo sono altrettanto per migliaia di tifosi rosanero che altro non fanno che refreshare i più famosi siti web in tema di calciomercato. L’allontanamento di Eugenio Corini sembrerebbe ad un passo ma, a questo punto di una stagione quasi totalmente compromessa, è lecito chiedersi se si tratti di una mossa corretta o dell’ennesimo atto di esonero dalle proprie responsabilità di una società che – fino ad oggi – ha parecchio latitato dal punto di vista decisionale.
Aver confermato quest’estate l’allenatore più divisivo della storia del calcio rosanero è stato il peccato originale al quale una dirigenza sorda, muta e cieca avrebbe dovuto porre rimedio prima che gli eventi precipitassero. O almeno, così avrebbe dovuto fare una dirigenza la cui intenzione fosse stata quella di fare il salto nella massima categoria già da quest’anno. Di occasioni perchè questo Palermo-Titanic cambiasse rotta prima di urtare l’iceberg delle sconfitte mortificanti in serie, ce ne sono state a iosa; inutile sgranare il rosario di tutte le situazioni in cui un cambio della guida tecnica avrebbe consentito un cambio verso una rotta più tranquilla
Ma oggi no. Sostituire il tecnico oggi è soltanto dare in pasto alla tifoseria un ennesimo capro espiatorio da fischiare in caso di fallimento. È vero, la possibilità che un avvicendamento tecnico possa portare quella scossa soprattutto mentale di cui la squadra necessiti è esistente. Altrettanto vero, però, è che difficilmente un somaro si trasformi in Ribot soltanto perchè a cambiare sia il fantino che gli sale in groppa. Con questo non si vuole dire che questa squadra sia scarsa, anzi. A scanso di equivoci, repetiva iuvant: per chi scrive, checchè se ne dica, il Palermo può vantare la rosa più forte e assortita dell’intera categoria. Ma, a questo punto della stagione, illudersi che la via dei playoff possa essere il sentiero maestro che conduca direttamente al paradiso della serie A è da sognatori, da credenti nelle coincidenze astrali. Un bonus, tra l’altro, del quale il Palermo F.C. ha già beneficiato con la promozione dalla C alla B, un miracolo sportivo difficilmente replicabile.
A questo punto muoia Sansone con tutti i filistei. Senza essere degli oracoli, i tifosi rosanero sarebbero probabilmente costretti a sciropparsi un finale di stagione horror, tra conferenze stampa ciclostilate e partite inguardabili, ma gli algoritrmi che fino a ieri ci bacchettavano con termini come programmazione e coerenza, almeno salverebbero la faccia. Fino alla nuova programmazione, ovviamente.