Palermo – Ha 77 anni, è palermitano e ha deciso di imbarcarsi nella Freedom Flotilla Italia, la missione internazionale che tenta di rompere l’assedio di Gaza portando aiuti umanitari. Si chiama Nino Rocca, storico operatore sociale e attivista civile.
Rocca è partito a bordo della Lady J da Otranto per unirsi alla coalizione internazionale: «Sono qui – ha dichiarato – per testimoniare che la mia vita non vale più di quella di un palestinese. Non possiamo più voltare la testa dall’altra parte davanti a un popolo che soffre e muore ogni giorno».
Una missione ad alto rischio
La Flotilla, che naviga verso la Striscia di Gaza, è stata già oggetto di attacchi con droni, gas urticanti ed esplosioni che hanno danneggiato alcune imbarcazioni. A bordo, oltre ad attivisti, anche parlamentari e rappresentanti delle istituzioni. Il governo italiano ha inviato la fregata Fasan per garantire assistenza ai connazionali.
La premier Giorgia Meloni ha definito l’iniziativa “irresponsabile e pericolosa”, sostenendo che gli aiuti umanitari potevano essere consegnati con canali ufficiali. Dall’opposizione, invece, sono arrivate richieste di chiarimenti e di tutela per i cittadini italiani coinvolti.
La politica siciliana si esprime su Gaza
A Palermo, intanto, la politica regionale ha voluto lanciare un segnale chiaro. L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato all’unanimità una mozione che impegna il governo dell’Isola a promuovere iniziative di pace, sostenere l’accoglienza dei bambini feriti negli ospedali siciliani e favorire l’invio di aiuti umanitari.
Non sono mancati momenti di tensione durante il dibattito, soprattutto sul punto riguardante la sospensione dei rapporti con Israele, ma alla fine è prevalsa la ricerca di un testo condiviso. Tutte le forze politiche hanno così potuto esprimersi in maniera unitaria, offrendo un segnale raro di compattezza. Nel cuore del Parlamento siciliano, è stata ribadita la volontà di sostenere con forza il cessate il fuoco e la prospettiva di una soluzione politica fondata sul riconoscimento di due Stati, Israele e Palestina.
Una voce dalla città
L’iniziativa di Nino Rocca riapre il dibattito anche a livello locale: diversi esponenti politici e associazioni palermitane stanno seguendo con attenzione la vicenda, valutando prese di posizione e iniziative di solidarietà.
«Palermo ha sempre avuto una tradizione di accoglienza e di vicinanza ai popoli che soffrono – commentano da ambienti vicini alla società civile – e la scelta di Rocca rafforza questo legame».