Quando sono accaduti i fatti aveva 17 anni. La minore età avrebbe potuto lenire eventuali condanne a Riccardo Parrinello, che insieme ad altri sei amici ha partecipato allo stupro di gruppo della giovane palermitana Asia Vitale. La sua condotta sui social, peró, gli è costata l’aggramento della misura preventiva e il carcere. Adesso, il Pm ha chiesto per lui il rinvio a giudizio. La Procura per i minorenni chiede di processare l’ormai diciottenne Riccardo Parrinello con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. L’udienza preliminare è già stata fissata e si terrà il 9 gennaio prossimo.
Dopo l’arresto l’allora 17enne si era mostrato pentito. Poi i messaggi su Tik Tok e su WhatsApp che hanno di fatto smentito questo suo pentimento. “Le cose belle si fanno con gli amici” – scriveva Parrinello. E poi: “Mi piace trasgredire”, “La galera è il riposo dei leoni”. Ad un amico inviava questo messaggio privato: “Compà ammazzamu… ti giuro a me matri ammazzamu…” E parlando della giovane stuprata: “Sviniu chiossà di na vota… minchia sette… u vo capiri manco a canuscievo… ficimu un macello n’addivirtemu”. E alla critica dell’amico: “Però così è brutto” Parrinello rispondeva: “Troppo forte, invece”.