“I figli delle famiglie arcobaleno non sono cittadini di serie B”. Un grido che arriva da piazza Pretoria, dove i membri del comitato “Esistono i diritti transpartito” hanno messo in luce le sfide affrontate dai figli di genitori omogenitoriali. I partecipanti hanno rivolto un appello appassionato al sindaco Roberto Lagalla. Un appello sostenuto da oltre trenta membri del comitato che si sono riuniti davanti a Palazzo delle Aquile, la sede dell’amministrazione comunale e che hanno consrgnato al sindaco Lagalla oltre mille cartoline firmate da importanti figure della politica, dell’avvocatura, dello spettacolo, del giornalismo e della cultura. Un passo simbolico, gestito tramite la segreteria comunale, con un’attivista, Floriana D’Amico, vestita da postino e arrivata in bicicletta all’ingresso principale del palazzo per consegnare le cartoline.
Il sit-in è stato organizzato in risposta alle difficoltà affrontate dalle coppie omogenitoriali nel tentativo di registrare i propri figli, un diritto negato dal governo nazionale. Questo tema è diventato centrale per il comitato e i suoi membri, che già a maggio avevano iniziato a promuovere l’appello con il sostegno di padre Cosimo Scordato.
«Adesso il dialogo con il sindaco è aperto – ha spiegato Gaetano D’Amico, fondatore del comitato – abbiamo lasciato in portineria una busta per il primo cittadino, contenente oltre 1000 cartoline tutte firmate con nome e cognome di coloro che hanno aderito all’appello. Si è creato un vasto movimento di opinione politicamente trasversale ha concluso – che chiede con forza al sindaco Roberto Lagalla di concedere questo diritto».
Presenti al sit-in diverse personalità, tra cui Pino Apprendi, garante comunale per i diritti delle persone detenute, Cesare Mattaliano, Antonella Sgrillo, Alberto Mangano, Fabrizio Ferrandelli, Gianluca Inzerillo, Fabio Giambrone, Eleonora Gazziano, responsabile dei diritti umani della Nuova Democrazia Cristiana, Donatella Corleo del Partito Radicale. Tra gli altri partecipanti, Bruno Gabrielli, Monica Natali della chiesa Valdese, l’attore Marco Feo, Giusi Chinnici, Marcello Longo, Roberta Zicari, Gaspare Nuccio già deputato nazionale, Aurelio Scavone e Massimo Giaconia. Quest’ultimo ha spiegato che si tratta di un primo passo e che è necessario un intervento normativo che permetta al sindaco di agire. E una mozione in tal senso è già stata presentata.