Sanità Siciliana tra favori e commistioni politiche: l’intervista choc ad un Dirigente Sanitario

Il deputato regionale e giornalista Ismaele La Vardera ha realizzato un'intervista ad un dirigente sanitario siciliano trasmessa sul canale Youtube Controcorrente. Il medico racconta un sistema malato in cui non vige il merito ma l'appartenenza politica

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In un’intervista senza filtri, ma soprattutto senza volto, un dirigente sanitario siciliano ha deciso di raccontare un sistema sanitario regionale che, se confermato, sarebbe devastante. Intervistato dal deputato regionale e leader del movimento politico Controcorrente, Ismaele La Vardera, il dirigente ha scelto di restare anonimo, indossando un passamontagna, temendo per la sua carriera e sicurezza in un sistema che lui stesso definisce “vendicativo.”

L’intervistato non ha risparmiato accuse pesanti alla gestione della sanità siciliana, descrivendo un sistema in cui la politica prevale sulle competenze e sulla meritocrazia. “Il 100% delle nomine ai vertici sanitari dipende dal supporto politico”, afferma senza mezzi termini. In altre parole, il merito cederebbe il passo alle alleanze politiche, con i deputati che sceglierebbero i dirigenti sanitari in base alla loro fedeltà politica, non alla loro capacità gestionale o professionale. Questo tipo di commistione tra politica e sanità porterebbe, secondo il dirigente, a una progressiva decadenza della qualità dei servizi.

La testimonianza di questo dirigente, che ricopre un ruolo apicale all’interno del sistema sanitario, denuncia una realtà preoccupante: “In un mondo normale, un dirigente commissariato due volte per incapacità gestionale sarebbe messo da parte. In Sicilia – continua il dirigente – viene promosso a dirigere il più grande ospedale del sud Italia. Stiamo parlando di Messina (Walter Messina), il quale è stato commissariato due volte per incapacità gestionale, perché non era in grado di spendere i soldi che la regione aveva attribuito all’ospedale Villa Sofia – Cervello. E’ stato promosso al Civico di Palermo. Sicuramente è vicino ad alcune posizioni di Governo”.

Il Manuale Cencelli della Sanità Siciliana

Il dirigente racconta anche il meccanismo di nomina dei direttori generali, che seguirebbe un “manuale Cencelli” che divide i posti apicali tra i partiti di maggioranza e i deputati regionali, i quali, a loro volta, selezionano i propri “direttori generali”. Un sistema che si rifletterebbe nelle scelte politiche, che non sempre garantiscono l’abilità e l’esperienza necessarie per ricoprire incarichi così delicati.

“La sanità gestisce il grosso del bilancio regionale e, con essa, il potere. Chi controlla il sistema sanitario, controlla anche la politica – afferma l’intervistato -. I direttori generali hanno il potere di spostare un infermiere da un reparto all’altro, e questo può fare la differenza tra l’elezione di un deputato regionale e il suo fallimento”.

Fuga dal Pubblico verso il Privato

Secondo il dirigente, l’incapacità di questo sistema di assicurare un servizio sanitario all’altezza ha avuto delle conseguenze anche in ambito lavorativo. L’esodo di medici e infermieri dal settore pubblico verso il privato è uno degli effetti più evidenti di questo degrado. I giovani medici, meno inclini al romanticismo degli “anziani”, fuggirebbero dal pubblico – secondo il dirigente – attratti dalle condizioni di lavoro più tranquille e dalle maggiori opportunità che offre la sanità privata. Nel pubblico, invece, la situazione è tutt’altro che garantita: “I medici hanno difficoltà perfino ad usufruire delle ferie, e il personale è in numero ridotto. È un ambiente che spinge a lasciare, verso il privato o addirittura verso il nord”.

Un sistema vendicativo

L’intervistato, pur avendo molto da dire, è costretto a farlo con il volto nascosto per paura di ritorsioni. “Il sistema è vendicativo. Alla fine del contratto, chi parla rischia di non essere riconfermato. Provo rabbia e delusione. Vedere che ci sono tante persone imboscate, tante persone che raggiungono il ruolo di primario o di direttore generale soltanto per la loro appartenenza e non per la loro capacità determina scoramento. Un sentimento che poi si ribalta su tutti gli altri operatori. Spero che un giorno le cose possano cambiare”.

Alla fine dell’intervista, visibile integralmente sul nuovo canale Youtube “Controccorente Tv”, il deputato siciliano Ismaele La Vardera ha annunciato l’intenzione di chiedere formalmente l’istituzione di una Commissione d’indagine sulla sanità siciliana per fermare l’ingerenza della politica nella gestione della sanità: “Smettiamola di giocare con la salute dei siciliani”, ha concluso il deputato, lanciando un appello diretto al presidente della regione e all’assessore alla salute: “Se ci siete, battete un colpo”.