giovedì, 20 Marzo 2025

Il suo ex autista, Maurizio Messina, è stato condannato col rito abbreviato ad un anno e mezzo di carcere

Miccichè rinviato a giudizio: l’auto della Regione tra viaggi, droga e favori personali

Il deputato regionale Gianfranco Miccichè è stato rinviato a giudizio dal gip di Palermo con le accuse di peculato e concorso in truffa aggravata. Secondo la Procura, tra marzo e novembre del 2023 avrebbe utilizzato l’auto di servizio della Regione Siciliana per scopi strettamente personali, violando ogni norma sull’uso dei mezzi pubblici.

L’Audi della Regione, ufficialmente destinata agli spostamenti istituzionali, sarebbe stata parcheggiata stabilmente a casa dell’autista e utilizzata per almeno 33 viaggi privati tra Palermo e Cefalù. Tra le presunte irregolarità, ci sarebbero visite mediche, trasporti di familiari e membri della segreteria, ma anche servizi del tutto estranei all’attività politica.

Il suo ex autista Maurizio Messina, che ha preferito il rito abbreviato, è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta a un anno e mezzo di carcere per truffa, più sei mesi perché avrebbe sottratto la somma che gli era stata sequestrata

L’inchiesta ha rivelato che alcuni collaboratori dello staff di Miccichè sarebbero stati impiegati in mansioni domestiche, dalla pulizia alla manutenzione della piscina, fino alla derattizzazione della sua residenza. Ma il dato più inquietante riguarda l’uso dell’auto per il trasporto di droga. L’accusa sostiene che il veicolo sia stato impiegato per recapitare al deputato cocaina acquistata dallo chef Mario Ferro, anche lui sotto indagine per spaccio di stupefacenti.

Oltre alla droga, l’auto istituzionale avrebbe anche fatto da “pony express” per recapitare cibo acquistato nel ristorante dell’amico Ferro, medicine e oggetti di vario tipo. Una gestione del mezzo che, se confermata, getterebbe un’ombra pesante sull’utilizzo dei fondi pubblici.

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