Le recenti analisi condotte nei laboratori di Tor Vergata hanno rivelato che il sangue presente sulla statua della Madonna di Trevignano appartiene a Gisella Cardia, la veggente che affermava la veridicità delle lacrimazioni. Questi risultati, riportati dal Corriere della Sera, emergono nell’ambito di un’indagine avviata dalla procura di Civitavecchia per truffa e abuso della credulità popolare.
La vicenda ha avuto inizio nel 2016, quando Gisella Cardia iniziò a radunare pellegrini a Trevignano, sostenendo di ricevere messaggi dalla Madonna piangente. Nonostante le autorità avessero richiesto la sospensione delle celebrazioni religiose che attiravano numerosi fedeli sulle rive del lago, gli incontri sono proseguiti. Successivamente, il Consiglio di Stato ha ordinato la rimozione di manufatti abusivi presenti nel “Campo delle Rose”, luogo delle presunte apparizioni.
L’avvocato di Gisella Cardia, Solange Marchignoli, ha dichiarato: «Aspettiamo di conoscere se si tratta di profilo misto o singolo. Se il profilo è singolo, significa che è solo di Cardia e lo ha messo lei; in questo caso si andrebbe a giudizio. Ma se, come ci si aspetta, il profilo è misto, vuol dire che il DNA trovato sulla statua contiene anche, e non solo, DNA di Gisella, cosa che noi ci aspettiamo perché lei ha utilizzato la statuetta, l’ha baciata e maneggiata».