Nella notte del 12 marzo 2025, la chiesa di San Paolo Apostolo, situata nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo, è stata violata da ignoti, che hanno forzato l’ingresso e sottratto diversi oggetti sacri per celebrare la messa come calici e pissidi contenenti le ostie consacrate. I vandali hanno inoltre messo a soqquadro gli ambienti parrocchiali, lasciando dietro di sé una scia di devastazione e dolore.
Lo sdegno della comunità
L’episodio ha suscitato profonda indignazione tra i fedeli e il parroco, padre Antonio Garau, che con la voce rotta dal dolore ha espresso tutto il suo dispiacere per l’accaduto:
“Questa notte hanno violentato la nostra parrocchia. Hanno rubato l’eucarestia e hanno distrutto tutto. Non abbiamo più nulla e non possiamo celebrare più la messa.”
Il sacerdote ha anche lanciato un appello affinché nessuno acquisti gli oggetti sacri sottratti, chiedendo alla comunità di restare unita in questo momento difficile.
L’atto vandalico si inserisce in un contesto già complesso per Borgo Nuovo, un quartiere che da anni lotta contro degrado e abbandono. Tuttavia, proprio San Paolo Apostolo è al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione urbana ispirato al “modello Caivano”, un piano di intervento che il governo sta estendendo alle periferie più degradate del Paese.
Grazie a un finanziamento di 180 milioni di euro dai Fondi di Sviluppo e Coesione, Palermo è stata inserita tra le otto realtà beneficiarie del progetto.
Qualche settimana fa, il sindaco Roberto Lagalla ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, evidenziando la collaborazione tra governo, amministrazione locale e comunità parrocchiale. L’obiettivo non è solo il recupero dell’edificio sacro, ma anche la creazione di spazi e opportunità per i residenti, coinvolgendo parrocchia, associazioni e scuole del quartiere.
Nonostante il dolore per il recente atto sacrilego, Borgo Nuovo guarda al futuro con speranza. Il progetto di riqualificazione potrebbe rappresentare il punto di svolta tanto atteso, ridando dignità a un quartiere che ha bisogno di nuove prospettive. Ma serve anche un grande senso di comunità.
