Tra le ipotesi più accreditate c’è quella che la statua abbia preso fuoco a causa dei numerosi lumini che venivano posti ai piedi della statua di Padre Pio, ma in tanti nel quartiere palermitano di Romagnolo non ci credono: “Era lì da quasi 40 anni – dice un fedele del Santo che abita nella zona – e tutto è andato bene. Strano che all’improvviso un lumino possa causare un incendio”.
Rabbia e incredulità per la distruzione di una statua che da 37 anni era un simbolo per il quartiere. Collocata tra viale Amedeo d’Aosta e viale dei picciotti, quella statua che in tanti pensavano fosse in bronzo ma che in realtà era in resina, era meta di continui fedeli che andavano a pregare portando fiori e lumini.
Domenica pomeriggio, intorno alle 18, un incendio l’ha liquefatta. L’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato guai peggiori, ma della statua di Padre Pio a Romagnolo, portata a Palermo da Pietrelcina nel 1997, è rimasta solo cenere.
“I residenti si stanno già attivando per comprare un’altra statua – dichiara Giuseppe Federico, presidente della seconda Circoscrizione -. Anche il Comune si sta attivando. Purtroppo in quella piazzetta, soprattutto la notte, c’è anche un problema di sicurezza. I vigili dicono che con molta probabilità sia stata colpa dei lumini, ma il sospetto che possa in realtà stato altro viene. Inoltre – conclude Federico – gli alberi di quella piazzetta non vengono potati da tanto tempo. Ciò fa sì che si crei una vera e propria cappa all’interno di quello spazio. Magari anche questo ha contribuito a far scoppiare l’incendio”.
“In attesa che le autorità competenti facciano i dovuti accertamenti per stabilire le cause – dice in una nota il consigliere Pasquale Terrani – ci attiveremo per l’allocazione di un’altra statua di Padre Pio e per l’installazione di un impianto di videosorveglianza al fine di prevenire che si verifichino tali fenomeni”.