mercoledì, 12 Novembre 2025
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Presso il comando provinciale di Palermo, il generale Luciano Magrini e il tenente colonnello Domenico La Padula hanno illustrato l’edizione 2026, firmato da Luigi René Valeno con testi di Maurizio de Giovanni, Aldo Cazzullo e Massimo Lugli

Presentato il calendario dei carabinieri 2026: a Marzo c’è la Sicilia

Presentato anche a Palermo lo storico calendario dell’Arma dei Carabinieri. A fare gli onori di casa, nella sede del Comando provinciale, sono stati, ieri 11 novembre, il generale di brigata Luciano Magrini e il tenente Domenico La Padula, comandante del Nucleo investigativo.

Davanti alla stampa e alle autorità cittadine, è stata presentata l’edizione 2026, una pubblicazione che da oltre novant’anni racconta, attraverso arte e letteratura, la storia, i valori e l’impegno quotidiano delle donne e degli uomini in divisa. Il tema scelto per quest’anno è “Eroi quotidiani”, che celebra i Carabinieri che ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, operano con dedizione al servizio del Paese.

L’edizione 2026 è frutto della collaborazione tra l’artista Luigi “René” Valeno, maestro della nuova Pop Art italiana, e gli scrittori Maurizio de Giovanni, Aldo Cazzullo e Massimo Lugli, che hanno dato voce e colore a un racconto corale di altruismo, coraggio e umanità.

Le tavole di René, vivaci e luminose, raffigurano i Carabinieri immersi nella vita reale del Paese — tra la gente, nei paesaggi urbani e naturali, nei luoghi simbolo della cultura italiana — restituendo l’immagine di un’Arma sempre presente, discreta e vicina. I testi di Maurizio de Giovanni si intrecciano in un filo narrativo che assume la forma di una lettera scritta da un giovane Carabiniere ai propri genitori, nella quale spiega le ragioni della sua scelta, le difficoltà e le soddisfazioni del servizio, ma soprattutto la dimensione umana di chi indossa la divisa.

«A chi fa progetti di vita, non di morte, dedichiamo il Calendario — scrive il Comandante Generale dell’Arma, Salvatore Luongo, nella sua prefazione —. A loro offriamo il costante impegno, l’incessante dedizione, in una parola la cura». Un messaggio di fiducia e di speranza che attraversa tutte le pagine del volume, accompagnando il lettore in un viaggio tra le storie di chi ogni giorno rappresenta lo Stato con onore e sacrificio.

La prefazione di Aldo Cazzullo ripercorre la lunga storia dell’Arma, nata nel 1814, che ha attraversato i momenti fondativi della Nazione, dal Risorgimento alla Resistenza, fino all’Italia contemporanea, mentre la postfazione di Massimo Lugli racconta un episodio personale, simbolo di quel senso di servizio e umanità che rende i Carabinieri punti di riferimento per la collettività.

Il generale di brigata Luciano Magrini

Il Calendario Storico 2026 — che conta oltre 1,2 milioni di copie distribuite in tutto il mondo e traduzioni in otto lingue, con edizioni anche in sardo e friulano — è affiancato da una ricca offerta editoriale: l’Agenda 2026, dedicata agli “eroi quotidiani” delle comunità; il calendario da tavolo, che racconta i Carabinieri nello sport; e il planning da tavolo, incentrato sui Reparti a Cavallo, simbolo di eleganza e tradizione. Il ricavato delle vendite sarà devoluto all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (ONAOMAC) e all’Ospedale Pediatrico Microcitemico di Cagliari.

La Sicilia protagonista nel mese di marzo

Spazio anche quest’anno per la Sicilia. Il mese di marzo del calendario, infatti, è dedicato a un intervento dei Carabinieri di Catenanuova, comune in provincia di Enna. È la storia vera di una coppia in viaggio verso l’ospedale di Enna, con la moglie ormai in travaglio avanzato. Ad un certo punto i due coniugi si rendono conto che non faranno in tempo e chiedono aiuto alla Stazione dei Carabinieri. I militari si rendono conto che non c’è più tempo, la donna deve partorire. Si avvicinano dunque all’auto e prestano un soccorso immediato e decisivo, aiutando la partoriente sul sedile anteriore, prima dell’arrivo del supporto sanitario. Un esempio perfetto di cosa significhi essere “eroi quotidiani”.

Anche per il 2026, dunque, il Calendario Storico si conferma dunque non solo un oggetto da collezione, ma un simbolo di identità e memoria collettiva, capace di unire generazioni diverse e rinnovare, anno dopo anno, quel legame profondo tra i Carabinieri e la società italiana.

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