C’è un posto, allo stadio Renzo Barbera, che non cambia mai. È il posto 22, tramandato di generazione in generazione, dove da 125 anni si siede chi coltiva un amore che non si può spiegare, ma soltanto vivere. È un posto, uno come tanti, dove si sedeva la persona che ci ha insegnato ad amare il Palermo, e dove oggi si continua a custodire quella passione fatta di ricordi, voci, abbracci e partite che non finiscono mai davvero.
“Posto 22 – 125 anni d’amore rosanero” è un cortometraggio che celebra un secolo e un quarto di storia del Palermo Calcio, raccontando non solo una squadra, ma un sentimento che attraversa le generazioni. Diretto da Riccardo Lupo, il corto vede Tony Sperandeo nei panni di un padre ricoverato in ospedale che, dalla finestra della sua stanza, scorge lo stadio e ascolta i cori dei tifosi. Con lui c’è il figlio Vito, interpretato da Roberto Lipari, che assiste accanto al padre alla partita del Palermo, forse l’ultima che guarderanno insieme. In un momento sospeso tra sogno e memoria, il padre vede comparire George Blake, il primo capitano della storia rosanero (interpretato da Luigi Maria Rausa), e con un sorriso sussurra: “Quante ne abbiamo viste, Mr Blake”.
Un omaggio al tempo, alla memoria, e a quella maglia rosanero che continua a battere, da 125 anni, nel cuore di Palermo.

La storia prosegue con Vito che, tempo dopo, accompagna il figlio piccolo allo stadio. Gli racconta gli aneddoti del nonno, le storie di un amore che si tramanda, anche se forse è ancora troppo presto perché il bambino possa capire davvero cosa significhi. Ma in fondo, il Palermo si ama così: di padre in figlio, da un ricordo all’altro. Perché come diceva il papà, “l’unico calcio che vale è quello che uno conserva nei suoi ricordi”.




