Petru Fudduni, il poeta siciliano riscoperto grazie a due Neozelandesi

Un poeta di strada vicino al popolo ma capace di intrattenere anche le classi aristocratiche

6

Palermo torna a essere il centro di un’importante riscoperta culturale: due studiosi neozelandesi, Paola Tiné e Alfio Leotta, hanno intrapreso un viaggio dall’altra parte del mondo per riportare alla luce la memoria di Petru Fudduni, il poeta popolare siciliano del XVII secolo, noto per la sua vena satirica e il suo legame con la tradizione orale.

Grazie al progetto “Storie Indimenticabili: Progetto di Valorizzazione del Patrimonio Culturale Siciliano Attraverso Metodologie Creative”, finanziato dalla Victoria University of Wellington e dal Comune di Palermo, Tiné e Leotta stanno conducendo un’ampia ricerca etnografica per raccogliere, archiviare e divulgare le opere e le storie legate a Fudduni.

Un archivio digitale e un documentario per salvare la memoria di Fudduni

Uno degli obiettivi principali del progetto è la creazione di un archivio digitale disponibile su www.fudduni.com, che raccoglie testimonianze, testi e studi sulla figura del poeta. A questo si affianca il canale YouTube “Sulle Orme di Fudduni” (www.youtube.com/@SulleOrmediFudduni), dove vengono pubblicate interviste a studiosi, poeti, attori e cittadini che raccontano il significato culturale del poeta nel tempo.

La ricerca culminerà con la realizzazione di un documentario animato basato sulle storie raccolte e con la pubblicazione di un libro che analizzerà il ruolo di Fudduni nella cultura siciliana, ieri e oggi.

Chi era Petru Fudduni

Noto anche come Pietro Fullone, Fudduni fu una figura centrale della letteratura popolare siciliana. Poeta improvvisatore, si muoveva tra le strade di Palermo declamando versi taglienti e ironici, alternando componimenti satirici a poesie epiche e religiose. La sua opera più nota è un poema epico dedicato a Santa Rosalia, patrona della città.

Sebbene alcuni dei suoi versi siano stati trascritti nel XX secolo, la maggior parte della sua produzione è sopravvissuta solo grazie alla tradizione orale, tramandata di generazione in generazione, specialmente tra gli anziani. Tuttavia, con l’avvento della televisione e il cambiamento dei mezzi di comunicazione, il suo ricordo è andato progressivamente svanendo.

Un poeta tra due mondi: aristocrazia e popolo

Dalle prime fasi della ricerca, emerge un’immagine complessa e affascinante di Fudduni. Se da un lato viene ricordato come un poeta di strada vicino al popolo, dall’altro la sua abilità nell’arte della poesia gli permise di intrattenere anche le classi aristocratiche. Questa duplice identità – un ponte tra élite e classi popolari – lo rende una figura unica nel panorama letterario siciliano.

Allo stesso tempo, Fudduni era una voce fuori dal coro, capace di denunciare le ingiustizie con pungente ironia. Questo aspetto del suo carattere lo ha reso una sorta di “pecora nera” del suo tempo, una figura ribelle e indipendente che utilizzava la poesia come strumento di critica sociale.

L’importanza di riscoprire Fudduni oggi

“La memoria di Fudduni è a rischio di estinzione” – sottolineano i due studiosi. “Nonostante la sua grande importanza storica e culturale, specialmente a Palermo, oggi è ricordato solo da poche persone”.

Per questo motivo, Tiné e Leotta stanno conducendo interviste con scrittori, giornalisti, accademici, poeti e attori che conoscono e raccontano la figura del poeta. Oltre a raccogliere testimonianze orali, stanno consultando archivi storici e biblioteche, alla ricerca di nuove fonti su questo personaggio semi-leggendario.

“Speriamo di tornare presto a Palermo per condividere i risultati della nostra ricerca con la comunità locale attraverso seminari, proiezioni e altre iniziative” – concludono i due studiosi. “Questo progetto è fondamentale per dimostrare come metodologie creative possano far rivivere e valorizzare un patrimonio culturale che rischia di scomparire”.