Dolore, incredulità e cordoglio a Partinico per la tragica morte di Gioacchino Vaccaro, il fruttivendolo di 46 anni deceduto dopo un brutale pestaggio a seguito di una lite stradale. A raccontare gli attimi precedenti al drammatico epilogo è Rosalia Vaccaro, cugina della vittima, che con dolore ripercorre gli eventi.
“In auto c’erano mio nipote e la madre. Il ragazzo è sceso per dire di andare piano, ma hanno iniziato a picchiarlo. Pugni in testa, al fianco. Poi è arrivato anche mio cugino e lo hanno picchiato”, racconta Rosalia con la voce spezzata dal dolore.
Secondo la sua testimonianza, tutto sarebbe iniziato perché i fratelli Failla volevano passare e la moglie della vittima, che era alla guida, andava piano. Da lì, la situazione è degenerata rapidamente. “Mio nipote adesso sta meglio, hanno fatto la Tac e sembra che non ci siano danni seri. Ma mia cugina, la moglie di Gioacchino, è in ospedale con le flebo”.
Un dramma che ha sconvolto un’intera comunità, che si stringe intorno alla famiglia Vaccaro. “Tutti i cittadini di Partinico sanno chi era mio cugino. Un grande lavoratore e una persona perbene, come perbene sono i suoi figli”, conclude Rosalia.
Le indagini sull’accaduto proseguono per accertare tutte le responsabilità e far luce sui dettagli di questa tragedia. La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima, mentre gli inquirenti stanno vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza per ricostruire esattamente i fatti.
Intanto i due indagati si difendono sostenendo di essere stati aggrediti e di aver reagito per difendersi. Una versione che verrà vagliata dagli inquirenti che stanno visionando tutte le telecamere della zona e ascoltando diverse testimonianze.