C’erano le premesse per un pronto riscatto dei rosa dopo la sconfitta interna di domenica scorsa. Sulla carta contro il Frosinone ultimo in classifica si poteva risalire in classifica e dopo appena un minuto tutto era sembrato virare in questo senso grazie al rocambolesco gol di Insigne.
Pia illusione, perché invece di provare a chiudere la partita il Palermo si crogiolava sul vantaggio e lasciava campo ai modesti ciociari. I soliti errori, ai quali con tutta evidenza Dionisi non riesce a porre rimedio, consentivano ai padroni di casa di acciuffare un insperato pareggio.
Il solito Palermo, insomma, quello visto allo Stirpe, una squadra con scarsa capacità di sfondare, prigioniera dell’integralismo del suo tecnico. Mai una invenzione, una intuizione, una genialata tattica. Anzi, i soliti cambi ruolo per ruolo, persino tardivi in qualche caso, rappresentano il mood rosanero anche in questa stagione.
La sensazione che hanno i tifosi che hanno contestato a fine partita è che anche quest’anno ci si dovrà accontentare di un campionato piatto, con pochi acuti e molta noia e, aggiungiamo, è meglio ci si faccia l’abitudine. Le ultimissime dichiarazioni di Soriano, il CEO del city group, non di un pinco palla qualunque, la dicono lunga sulle soddisfazioni che i generosi tifosi rosanero potranno prendersi. L’obiettivo comune a tutte le società del CFG deve essere quello di costruire squadre a zero rischi retrocessione.
Non ci stupiremo più di vedere spettacoli come quelli a cui ci stiamo abituando, perché perfettamente in linea con i programmi. Al tifoso non resta che “meriggiare pallido e assorto – per dirla alla Montale – un paesaggio deserto nel quale nulla potrà fiorire”.