Villa Deliella fu demolita dalla notte al giorno durante il cosiddetto Sacco di Palermo. Venne letteralmente rasa al suolo nel ’59 con l’ ausilio di esplosivo.
La splendida costruzione Liberty, il cui terreno per anni dopo l’abbattimento ha ospitato un parcheggio-lavaggio abusivo, torna oggi visibile grazie ad un progetto ideato e sviluppato dalla casa editrice Kalós e da Palermo Rewind. Un lavoro che sfrutta la realtà virtuale per realizzare, attraverso visori, la ricostruzione storica e grafica dettagliata di piazza Croci a Palermo nel 1959.
I dettagli grafici sono stupefacenti e sono accompagnati da una voce narrante. La ricostruzione virtuale consente di rivivere l’aspetto architettonico e l’atmosfera dell’epoca, prima che l’area venisse irrimediabilmente alterata. L’approccio al progetto è multisensoriale. Attraverso i visori, infatti, si potrà camminare virtualmente nella piazza e nel giardino com’erano nel 1959; osservare edifici, dettagli e scorci scomparsi, interagendo con l’ambiente.
“Questa tecnologia restituisce in modo vivido un contesto urbano carico di memoria storica e affettiva – dice Guglielmo Gagliano Candela, uno dei soci fondatori di Palermo Rewind (cofondatori Yaren Fricano e Giulia Proietti Timperi) —. La realtà virtuale consente un autentico viaggio nel tempo, trasformando la ricerca storica in un’esperienza viva e partecipativa. Il 1959 – continua Gagliano – è stato scelto come punto di riferimento poiché segna l’inizio di una trasformazione urbana radicale: è l’anno della demolizione di Villa Deliella, uno degli episodi più emblematici del cosiddetto Sacco di Palermo”.
L’esperienza sviluppata da Kalós – che da anni si interessa al patrimonio liberty di Palermo e ha pubblicato diversi libri al riguardo, l’ultimo dei quali è “itinerario Liberty, tre percorsi nella Palermo della belle epoque” di Danilo Maniscalco – e da Palermo Rewind (libro e 3d) sarà presentata domani alle 18 a Palermo, nella sede dell’ordine degli Architetti.
Dopo Villa Deliella, Palermo Rewind ha in rampa di lancio la ricostruzione virtuale dell’area urbana di via Notarbartolo e delle grotte con incisioni rupestri alll’Addaura, luogo chiuso al pubblico dal 1997.
