Palermo, tre gustosi cioccolatini dal dolce sapore di alta classifica

Questa squadra ha un organico nettamente superiore a quasi tutte le altre della cadetteria e dovrà dimostrare di essere capace di modularsi in ragione delle debolezze avversarie

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Venezia è come mangiare un’intera scatola di cioccolata al liquore in una sola volta. Con questa frase Truman Capote descrisse la bellezza della città lagunare. Ieri al Penzo, teatro della contesa calcistica tra la squadra locale ed il Palermo, i tifosi rosanero di cioccolatini ne hanno gustati tre. Avevano il sapore di una dolce vittoria ed a confezionarli in un box tascabile ci ha pensato uno dei giocatori più attesi del momento: Brunori. E’ stato lui infatti il protagonista assoluto della gara di ieri, ma chi gli ha giocato accanto non può definirsi comprimario. Tutta la squadra ha saputo leggere e interpretare lo spartito preparato da mister Corini.

Ha attaccato, difeso e sofferto in alcuni momenti ma con la compattezza che deve possedere una compagine che vuole candidarsi ad occupare le posizioni di testa del campionato. Ci ha stupiti il tecnico rosa sin dall’inizio schierando un centrocampo totalmente diverso da quello messo in campo nella precedente partita. Ci ha sorpreso, a partita in corso, con le sostituzioni, non ruolo per ruolo, come sovente capita, ma con inserimento di calciatori che hanno potuto consentire un cambio di modulo. Proprio questo è l’aspetto che maggiormente vogliamo sottolineare.

Rinunciando ad esterni puri e rinfoltendo la mediana il Palermo è riuscito ad inaridire le fonti del gioco della pur brava squadra di Vanoli, mettendo in ghiaccio la vittoria subito dopo il gol del secondo vantaggio. Le partite vanno lette e ieri è stato fatto bene. Bisogna continuare adesso ad operare facendo tesoro delle esperienze accumulate. Questa squadra ha un organico nettamente superiore a quasi tutte le altre della cadetteria e dovrà dimostrare di essere capace di modularsi in ragione delle debolezze avversarie. Già da domenica contro una avversaria decisamente diversa per caratteristiche dal Venezia. Non servirà attendere o pressare i portatori di palla del Sudtirol ma bisognerà stanarli dalla trincea nella quale prevedibilmente risiederanno, con pazienza ed intelligenza ma soprattutto con un ritmo di gara molto elevato. Avremo modo di parlarne nei prossimi giorni, intanto salutiamo Venezia avviluppata in roseo velo tra i suoi turchini, il cielo ed il mare.