La sconfitta con la Juve Stabia ha sancito la fine della stagione calcistica del Palermo. Per tanti supporters rosanero è stata la fine di un supplizio durato trentotto giornate, ma la certezza è che il 1° giugno sarà comunque una brutta sensazione dover vedere un’altra squadra ed un’altra tifoseria festeggiare la promozione in Serie A.
Il tempo delle scuse è finito. Adesso chi ne è responsabile deve capire dove risiedono le colpe di un fallimento sportivo così fragososo e porvi gli adeguati rimedi. “Salteranno” teste? Probabile. Quali? Ci tocca aspettare, sebbene l’avvocato Galassi – tra una fotocopiatrice e l’altra – abbia lasciato qualche indizio.
C’è un’immagine definitiva della partita da Juve Stabia e Palermo che ha sancito il k.o.del un progetto tecnico-sportivo gestito con supponenza e presunzione. E no, non è il liscio clamoroso di Banyia che ha spianato la strada al gol campano di Adorante. E no, non è neanche il tiro di Ranocchia sparato su Saturno a qualche giro di lancetta dal fischio finale. L’immagine più incisiva è quella del difensore gialloblù Patryk Peda che annulla per novanta minuti più recupero l’attaccante rosanero Pohjanpalo.
Il ragazzino polacco (perchè qui in Italia se hai ventitrè anni sei ancora calcisticamente un ragazzino) ha francobollato per tutto il match l’attaccante rosanero. Lo ha cancellato dal rettangolo di gioco tenendolo a distanza siderale dalla porta difesa da Thiam. Avvocato Galassi, dobbiamo disturbarla ancora. Lei ha affermato che il Palermo dovrebbe puntare sui propri giovani: dare il benservito (almeno per questa stagione) ad un ragazzo nel giro della nazionale polacca non le sembre un controsenso? Tra l’altro, come ha sempre detto Dionisi per altri calciatori, senza nemmeno avergli concesso “l’opportunità di sbagliare”. Incomprensibile.
Peda che proprio dal tecnico rosanero aveva ottenuto la miseria di trentun minuti in questo campionato. Peda che nel mese di gennaio, mentre il vichingo Pohjanpalo prendeva l’aereo per Palermo, aveva fatto le valigie per raggiungere i nuovi compagni al Romeo Menti di Castellammare di Stabia.
Quel Peda che – dopo qualche settimana di fisiologico rodaggio – diventava un titolare inamovibile di una neopromossa arrivata quinta mentre il Palermo arrancava per ottenere un posto nella griglia playoff. Quel Peda che sicuramente non sarà un nuovo Cannavaro o un nuovo Nesta, sarebbe servito almeno numericamente ad una squadra ed ad un tecnico che aveva deciso di schierare la difesa a tre per il resto del torneo.
Fossimo in lei, caro avvocato Galassi, dopo averle fornito tutti questi dati oggettivamente inoppugnabili, chiederemmo spiegazioni alla parte tecnica che ha gestito la squadra. Le informazioni sul toner della nuova fotocopiatrice possono attendere.