Michele Mignani è, dunque, il nuovo allenatore del Palermo. L’allenatore genovese sostituisce Eugenio Corini sulla panchina rosanero subentrando alla vigilia della 32^ giornata con il sodalizio di viale del fante al 6° posto e reduce da 4 sconfitte nelle ultime 5 partite. Obiettivo? Scalare la classifica il più possibile e cercare di arrivare ai playoff con una condizione fisico-mentale ideale per affrontare le successive gare post season. Non solo: c’è da riportare entusiasmo ad un ambiente depresso, avvilito e disilluso e – chissà – regalare alla tifoseria palermitana un sogno chiamato Serie A. Sì, il livello di difficoltà è decisamente elevato, ma anche il valore della rosa che l’ex tecnico del miracolo Bari ha a disposizione è decisamente alto.
E Mignani sa benissimo cos’è il Barbera in Serie A. Lui c’era in quel caldo pomeriggio del 12 settembre 2004. Vestiva la maglia numero 4 in quel Siena allenato da un signore del calcio italiano chiamato Gigi Simoni e che – in uno stadio che sarebbe stato sold out per tutta la stagione grazie al “solo” apporto degli abbonati – scese in campo per bagnare l’esordio in massima categoria del Palermo di Maurizio Zamparini.
La formazione rosanero vedeva Guardalben fra i pali, Zaccardo a destra e Grosso a sinistra; pacchetto centrale composto da Barzagli e Biava. L’estro di Santana e Gasbarroni sulle fasce, il fosforo e la corsa di Corini (eh già…) e Simone Barone in mediana a supportare la classe sopraffina di Lamberto Zauli e la fame di gol di Luca Toni. Fu proprio il nove rosanero a far roteare la mano all’orecchio dopo aver siglato la rete di quella vittoria. Una vittoria che fu solo il preludio di un Palermo che – da neopromosso – conquistò un posto per l’allora Coppa UEFA. Brividi.
A questo punto della stagione credere ad una promozione nella massima serie è difficile, sperarci, però, è il minimo sindacale. E chissà che non possa essere proprio Mignani a portare questo “nuovo” Palermo ad esordire nuovamente nel calcio dei grandi.