Palermo, il mercato delle… nespole

Arrivati a metà sessione di calciomercato, ancora nessun movimento in entrata per i rosanero

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Palermo mercato Nespola

Arrivati al 15 di gennaio, ossia praticamente a metà della sessione del calciomercato di riparazione, per quanto riguarda il Palermo possiamo tranuqillamente parlare di un “mercato delle nespole”. Attenzione, non perché il sodalizio di proprietà del City Football Group abbia deviato i suoi interessi nel ramo ortofrutticolo. Semplicemente perché – al momento – l’unica operazione conclusa è quella relativa alla cessione del portiere Manfredi Nespola, passato in prestito alla Flaminia Civica Castellana.

Il nuovo Direttore Sportivo, Carlo Osti, arrivato ufficialmente il 4 gennaio, era stato chiaro: “Cominceremo a parlare di mercato dopo Palermo – Modena”. La gara – a chi magari fosse sfuggito – è già finita (fortunatamente con un risultato favorevole). Fra qualche giorno si tornerà di nuovo in campo per il secondo match interno consecutivo (stavolta sarà la Juve Stabia a scendere al Barbera). Novità sul fronte del mercato rosanero? Nessuna.

Si potrebbe dire che il Palermo un calciatore “nuovo” l’abbia già trovato. Parliamo dia quel Matteo Brunori vittima di un ingiusto ostracismo da parte dell’ex Ds (le cui decisioni, evidentemente, pesavano come macigni sulle intenzioni del tecnico Dionisi). Il Capitano contro i canarini modenesi ha ritrovato la via del gol, uno dei talloni d’Achille della compagine rosanero, e si propone per un girone di ritorno da protagonista. Tra l’altro – da non sottovalutare – anche Le Douaron è andato nuovamente a bersaglio. Probabilmente, con buona pace di Henry, il tecnico toscano potrebbe aver trovato la coppia giusta per gonfiare le reti avversarie.

Naturalmente non basta. Osti lo sa, Dionisi lo sa. Lo sa quella tribuna stampa allagata come un canale veneziano e anche i seggiolini malconci del Barbera. Il Palermo ha bisogno di rinforzi, numerici e qualitativi. Il 3 febbraio a mezzanotte terminerà il mercato di riparazione e – in attesa di capire i tempi di recupero dei degenti – non si può pensare di giocare un intero girone di ritorno senza adeguati ricambi o nuovi titolari. Sempreché si vogliano veramente ottenere quei tanto sbandierati (a parole) obiettivi di miglioramento.