Marcia di avvicinamento verso Juve Stabia – Palermo, partita valevole per il dodicesimo turno del campionato di Serie BKT 2025/2026. Due le gare giocate dai rosa la scorsa stagione dai rosanero sul campo delle vespe stabiesi.
Prove tecniche di 4-3-3 nell’undici iniziale schierato dall’allora allenatore del Palermo, Alessio Dionisi. Vittoria per tre reti ad uno, il risultato finale. Desplanches in porta; linea difensiva con Diakitè a destra, Pierozzi a sinistra, Nikolaou e Banyya al centro; Segre, Blin (sostituito da Ranocchia dopo appena mezz’ora a causa di un brutto infortunio) e Gomes in mediana, Thomas Henry al centro dell’attacco supportato da Insigne e Di Francesco.
Sì, letta tutta d’un fiato mette i brividi questa i formazione. Tra l’altro, rivedendo gli highlights, sorge più di un dubbio legato alla bontà di quella vittoria, apparsa più episodica che frutto di una partita giocata meglio degli avversari. Di Segre, Henry e Brunori su calcio di rigore le realizzazioni del Palermo; Artistico per i padroni di casa.
Musica totalmente diversa nel successivo incontro del Menti fra le due squadre. Questa volta non si parla di regular season, ma di playoff. Il Palermo arriva all’appuntamento sgonfio e dilaniato dalle tensioni che per tutto l’anno hanno accompagnato il rendimento della squadra di Dionisi. Vi arriva anche con un modulo diverso e diversi interpreti, grazie anche al lavoro del nuovo direttore sportivo. Sì, perché nel frattempo la società di viale del fante aveva defenestrato Morgan De Sanctis e assunto Carlo Osti. In porta c’è Audero; la difesa è a tre con Ceccaroni a sinistra, Banyya in mezzo e Diakitè a destra; le fasce sono presidiate sulla destra da Pierozzi e sulla sinistra da Di Francesco; Gomes, Blin (finalmente rientrato) a metà campo con Segre a giocare in appoggio al redivivo capitàn Brunori (ai margini della squadra fino al mese di dicembre) ed al neoacquisto Pohjanpalo.
È un gol di Adorante a mandare al tappeto il Palermo, che – in considerazione della posizione finale di sesto in classifica – avrebbe, comunque, dovuto vincere per continua il cammino nel post-season. È l’atto finale di Dionisi sulla panchina rosanero.




