Caro Lino Banfi, a 40 anni esatti da “L’allenatore del pallone” devi rassegnarti e cedere lo scettro ad Eugenio Corini del tuo modulo preferito: la bizona. Solo che nel tuo caso, caro Lino, si trattava del 5-5-5, mentre nel caso dell’allenatore rosanero si tratta solo del modo più facile per restare in serie B, appunto la B zona. E per applicarla c’è un modo semplice ed elementare: basta non giocare a calcio.
Ed al Venezia di Vanoli (uno degli allenatori vittima dell’algoritmo dell’estate 2022 che premiò, invece, il “Genio”) non sarà parso vero di trovarsi su un campo di calcio a giocare contro una squadra che non gioca a calcio. Un po’ come fare una gara a chi mangia più cannoli contro un diabetico.
Per questo non è neanche il caso di raccontare la partita, gli episodi. In fondo la partita non c’è stata. È stata solo un brutto incubo. Sessantotto brutti incubi di un sonno che non riesce a spezzarsi.
A questo punto la società deve intervenire in maniera netta. E siamo sicuri che lo farà sicuramente. Tipo intervistando Buttaro o Kanuric, chiedendo loro cosa ne pensano della città o se gli piace Mondello, se gli piace di più il panino con le panelle o quello con la milza. Ma vogliamo essere anche più estremi: sconteranno di 0,20 centesimi i biglietti dell’amichevole contro il Lommel agli under 6 e agli over 94 e – forse – permetteranno ai palermitani di scoprire che Desplanches non è il nome di un profumo per uomo ma il portiere del Palermo.
In attesa di questi sviluppi a noi non resta che consolidarci nel percorso. Sempre con attitudine ed in maniera qualitatitva, però.
Pigliacelli 5,5. Il primo gol di Pohjanpalo è oggettivamente una fucilata. Aspettarsi una reazione più esplosiva, però, non è proprio da pazzi da ricovero. Altri tre inchini per raccogliere tre palloni dalla rete gli procurano una recidiva di lombosciatalgia da difesa perforata.
Diakité 5. Sgroppate, cross, inserimenti senza palla… ricordi di un tempo che fu.
Nedelcearu 4. Sul primo gol è inspiegabilmente assente. Sul secondo, invece, si lascia surclassare di testa da Pierini che è più basso di venti centimetri.
Dal 46° Graves 4,5. Alla 68^ partita della gestione Corini, scopriamo che è un centrale. Ed era meglio se non lo scoprivano anche i lagunari. Inadeguato.
Ceccaroni 4. Coriaceo come Hello Kitty, non si è ancora ripreso dalla serata contro la Ternana. Una sciagura.
Lund 3. Sbaglia cross, passaggi, marcature, diagonali, nomi, cose, città e animali. Candela lo brucia costantemente.
Dal 46° Aurelio 4. Se Sparta piange, Atene non ride. Sostituisce il compagno, anche e soprattutto nell’abulia e nel torpore complessivo.
Gomes 5,5. Lasciato solo contro tutti affonda presto nella laguna arancioneroverde.
Segre 5. Mai in partita, non crea e non distrugge.
Dal 78° Soleri s.v.
Di Mariano 4,5. Quarantacinque minuti di nulla cosmico.
Dal 46° Vasic 5. Non è il suo ruolo. Lo vedevamo noi, lo vedevano gli spettatori del Barbera e anche quelli collegati con le pay-tv. Solo un uomo non lo vedeva…
Henderson 4,5. Quando non gioca è sempre il migliore in campo. Peccato non sia entrato in campo il calciatore di quella ventina di minuti di Brescia.
Dal 17′ s.t. Traorè 5. In un Titanic alla deriva non può essere una zatterina a salvare la situazione.
Di Francesco 5,5. Impreciso e confusionario, ma è quello che ci ha messo quel pizzico di voglia in più. Proprio poco poco, ma considerando il resto…
Brunori 5. Isolato, emarginato, embargato. Non riceve un pallone giocabile dalla finale play-off col Padova. Ma la cosa peggiore è non vederlo reagire.
Corini 2. Tenerlo sulla panchina del Palermo è un accanimento terapeutico che questa società perpetrerà. Palliativo.