Sei fori per tronco da 40 centimetri di profondità e un veleno per piante iniettato all’interno dei buchi hanno ucciso a Palermo due giganteschi alberi di Eritricina. L’albericidio, consentiteci il termine, è avvenuto in via Cartagine, nel quartiere Passo di Rigano di Palermo.
Uno dei due arbusti è caduto spontaneamente, ucciso dal veleno, nei giorni scorsi, l’altro è stato preventivamente abbattuto dagli operai del Comune di Palermo e di Reset.
“In merito al crollo dell’albero in via Cartagine, che si è verificato nella giornata di ieri, e a seguito delle verifiche eseguite dai tecnici del settore Verde del Comune – precisa l’assessore al Verde del Comune di Palermo Pietro Alongi – è doveroso porre fine a inopportune strumentalizzazioni che si sono registrate nelle ultime ore. Il fatto più grave riguarda l’aver riscontrato diversi fori a distanza di circa 15 centimetri l’uno dall’altro, a corona del tronco, dove è stato iniettato del liquido con sostanze per far morire la pianta. La stessa grave situazione è stata riscontrata nell’arbusto adiacente e, per questa ragione, è stato disposto l’abbattimento prima che si verifichino un ulteriore crollo e nuove condizioni di rischio per l’incolumità delle persone. L’area in cui si trovano gli alberi – conclude l’assessore – è di proprietà dello Iacp, ma gli interventi sono stati predisposti ed effettuati dagli uffici del settore Verde del Comune che procederà anche a denunciare formalmente i fatti alla Procura della Repubblica”.
C’è incredulità tra i residenti di via Cartagine. “Avevamo raccolto le firme per chiedere l’abbattimento di questi alberi pericolosi – spiega una donna -. Tanta gente è caduta a causa delle radici pericolose che hanno devastato i marciapiedi. Volevamo che qualcuno intervenisse in maniera regolare, ma così no. Qui ogni giorno giocano parecchi bambini. Chi ha fatto questo gesto ha rischiato di causare gravi danni alle auto posteggiate e ai passanti. Adesso temiamo – conclude – che la stessa cosa venga fatta con gli altri alberi. Ci auguriamo che qualcuno intervenga prontamente per evitarlo”.