Palermo è alle prese negli ultimi anni con un’ondata senza precedenti di blatte. Quest’anno, in particolare, sembra che i tanto temuti e odiati insetti, siano in forte aumento. Un fenomeno non nuovo, ma che sta assumendo anno per anno proporzioni allarmanti non solo nel capoluogo siciliano.
In particolare nel capoluogo siciliano, le temperature, che da giugno hanno superato i 30 gradi, e l’umidità, hanno creato le condizioni ideali per la proliferazione di questi insetti, presenti ormai in ogni angolo della città: dai quartieri periferici al centro storico, dalle case private alle attività commerciali.
Le segnalazioni si moltiplicano, soprattutto in relazione ai ritardi nella raccolta dei rifiuti, che offrono alle blatte un ambiente perfetto per annidarsi e riprodursi. I cassonetti stracolmi, le zone umide e maleodoranti, i sottoscala e i bagni rappresentano habitat ideali per questi insetti che non si limitano più a muoversi di notte, ma fanno capolino anche in pieno giorno.
L’esperto
La presenza è diventata così costante e diffusa che in molti casi è stato necessario ricorrere all’intervento di disinfestatori professionisti. «Riceviamo decine di chiamate ogni giorno, sia da privati che da esercizi commerciali. La situazione in alcuni condomìni è fuori controllo», racconta un operatore del settore. A preoccupare non è solo il numero crescente degli esemplari, ma anche la varietà delle specie presenti.
Biondini, scarafaggi neri, blatte volanti…
Tra le più comuni a Palermo, la Periplaneta americana — nota come scarafaggio americano o rosso — è tra le più invasive. Dotata di ali, può planare o volare brevemente, soprattutto se disturbata, e raggiunge anche i quattro centimetri di lunghezza. Altrettanto diffusa è la Blatta orientalis, o scarafaggio nero, meno agile ma estremamente resistente, e la Blattella germanica, conosciuta come fuochista: piccola, velocissima, e capace di colonizzare rapidamente cucine e dispense.
Non pungono e non mordono ma possono provocare malattie
Il vero problema è che questi insetti non si limitano a provocare disgusto: rappresentano un serio pericolo per la salute, soprattutto se si poggiano sul cibo. Possono veicolare batteri come l’E. coli e la salmonella, oltre a virus, funghi e parassiti. Le loro feci, le uova e i frammenti delle loro mute sono spesso responsabili di reazioni allergiche e crisi respiratorie, specialmente nei soggetti più sensibili come bambini e anziani.
Ma perché le blatte entrano nelle case? Le ragioni sono molteplici: cercano cibo, riparo e umidità. Ambienti come sotto lavelli, dietro frigoriferi o forni, scantinati e intercapedini offrono rifugi perfetti. Una volta stabilite, le colonie si espandono in fretta: bastano poche settimane perché una femmina di Blattella germanica generi decine di nuove uova.
La prevenzione, in questo scenario, diventa fondamentale. Gli esperti consigliano di conservare sempre il cibo in contenitori ermetici, pulire regolarmente gli ambienti domestici, eliminare subito briciole e residui, asciugare le zone umide e chiudere qualsiasi fessura o passaggio che possa consentire l’ingresso dall’esterno. Il monitoraggio attraverso trappole collanti o siringhe con appositi veleni può aiutare a individuare precocemente una infestazione, ma nei casi più gravi serve l’intervento di ditte specializzate, capaci di distinguere le specie e usare insetticidi professionali.