Sta passando all’esterno un messaggio pericoloso che ci riporta a vecchie memorie, quando i siciliani e la Sicilia venivano solo ed esclusivamente accostati alla mafia. Lo stupro di luglio alla ragazza di 19 anni da parte di sette ragazzi, avvenuto a Palermo, per via dell’ enorme eco mediatica che ha avuto, rischia di far passare il capoluogo siciliano come un posto pericoloso, da non frequentare.
È vero, anzi verissimo, che la microcriminalità è in aumento. Ma questo è un fenomeno in linea con la media nazionale. Aumenta la povertà e per forza di cose aumentano, scippi, furti e rapine. Ma far passare Palermo come una città violenta per colpa di sette balordi è assolutamente esagerato e ingiusto. Palermo è ancora una città vivibile, non c’è un mostro ad ogni angolo di strada come sta venendo fuori dai tanti processi mediatici a cui assistiamo ogni giorno e costantemente nelle reti televisive nazionali. Sette ragazzi hanno commesso un grave reato e pagheranno per questo. Ma le loro colpe non deve pagarle un’intera città e nemmeno i giovani palermitani ricchi di sani principi che ci abitano. E sono tanti.