Il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo, nell’ambito dei controlli disposti dal Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro, ha condotto una serie di verifiche nel capoluogo siciliano e in diversi comuni della provincia. Gli accertamenti hanno riguardato aziende agricole, cantieri edili, ristoranti, attività commerciali e stabilimenti balneari, evidenziando in gran parte dei casi irregolarità di natura amministrativa e penale.
Su 21 attività ispettive avviate, le verifiche hanno messo in luce numerose violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, come l’assenza del documento di valutazione dei rischi o del piano operativo nei cantieri, la mancata nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, la carenza di formazione e informazione dei dipendenti, l’assenza di addetti alle emergenze antincendio e al primo soccorso, oltre alla mancata sorveglianza sanitaria. È stata inoltre accertata l’installazione di impianti di videosorveglianza utilizzati per il controllo dei lavoratori a distanza senza la necessaria autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
Complessivamente sono stati identificati 109 lavoratori, 13 dei quali impiegati senza un regolare contratto di assunzione. Nove aziende sono state colpite da provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’articolo 14 del decreto legislativo 81 del 2008, per aver occupato personale in nero in misura pari o superiore al dieci per cento della forza lavoro presente o per gravi violazioni delle norme sulla sicurezza. Le sanzioni amministrative elevate ammontano a oltre 82 mila euro, mentre le ammende comminate raggiungono quasi 111 mila euro.
Dal bilancio complessivo delle attività emerge un quadro con luci e ombre. Se da un lato i dati fanno registrare un incremento dell’attenzione da parte dei datori di lavoro verso l’assunzione regolare del personale, con una percentuale di lavoratori irregolari limitata al dieci per cento del totale controllato, dall’altro permane una scarsa sensibilità nei confronti della sicurezza. La protezione dei dipendenti e la prevenzione degli infortuni continuano a rappresentare l’anello debole del sistema, con conseguenze che vanno ben oltre le sole violazioni amministrative, incidendo direttamente sulla tutela della salute dei lavoratori.