“A” come obiettivo da raggiungere, ma anche “A” come asimmetria, caratteristica che avrà il girone di ritorno rispetto a quello di andata ma che dovrà possedere anche il Palermo se vorrà correggere alcuni errori commessi prima del giro di boa. Ed è proprio in questa ottica che la partita contro il Cittadella, l’avversario che certificò solamente due mesi fa lo stato di crisi del Palermo nonostante la precedente vittoria incolore nel recupero contro il Brescia, può avere già un suo peso specifico.
Da ora in poi, come ha ammesso anche il tecnico Eugenio Corini, ogni punto guadagnato o perso potrà incidere sul piazzamento finale di una squadra che finora ha dimostrato di soffrire troppo spesso di cali di rendimento da una partita all’altra o nel corso di gara.
Continuità, dunque, diventerà la parola d’ordine da ricercare e mettere sul campo, nella consapevolezza che probabilmente anche nel prosieguo di stagione il bel gioco verrà sacrificato sull’altare dei risultati, che sempre più assumeranno un aspetto rilevante e decisivo.
Di certo affrontare la squadra che dopo la vittoria al Barbera non si è più fermata, collezionando altri cinque successi e due pareggi, sarà il banco di prova più duro per testare la crescita del gruppo rosanero. I tifosi faranno il proprio, popolando il Tombolato in massa come hanno già fatto negli altri stadi d’Italia, nell’auspicio che questa volta non sia il Cittadella ad uscire tra gli applausi di tutto lo stadio.