Questa mattina centinaia di studenti sono scesi in piazza, a Palermo, in occasione della giornata di mobilitazione internazionale. Da Piazza Verdi in Piazza Indipendenza, i giovani hanno attraversato le vie del centro storico riportando al centro del dibattito cittadino alcune delle questioni più urgenti per le nuove generazioni: il degrado dell’edilizia scolastica, che costringe migliaia di ragazzi a studiare in edifici fatiscenti; l’emigrazione dalla Sicilia, vissuta come una scelta obbligata per chi non trova opportunità nel proprio territorio; e il crescente senso di insicurezza dopo i recenti episodi di violenza, tra cui la morte di Paolo Taormina, che ha profondamente colpito la comunità studentesca.

«Oggi abbiamo riempito le strade di Palermo perché siamo stanchi di sentirci dire che non ci sono risorse per mettere in sicurezza le nostre scuole – afferma Vincenzo Preianò, rappresentante dell’Istituto Nautico -. Studiamo in edifici che cadono a pezzi e siamo costretti a immaginare il nostro futuro lontano dalla Sicilia. Chiediamo che le istituzioni ascoltino finalmente la voce degli studenti e agiscano con urgenza».
A queste istanze si è aggiunta la richiesta, rivolta al consiglio comunale, di istituire e rendere finalmente operativa una Consulta Giovanile Comunale che permetta ai giovani di partecipare in modo reale alle decisioni che riguardano la città.

«La nostra generazione non accetta più l’idea che la partecipazione giovanile sia un optional – afferma Simona Lo Monaco, rappresentante d’istituto dell’Einstein -. Vogliamo una Consulta Giovanile Comunale funzionante, vogliamo poter incidere sulle scelte che riguardano la città. Dopo i fatti di violenza che hanno sconvolto Palermo, sentiamo ancora di più la responsabilità di costruire una comunità unita e sicura».
La mobilitazione di oggi, assicurano gli organizzatori, non rappresenta un punto di arrivo ma l’inizio di un percorso che proseguirà con nuove assemblee, iniziative pubbliche e momenti di confronto con la cittadinanza e le istituzioni.



