È avvenuto di nuovo. Dopo la triste vicenda di Aron, un altro cane ridotto in fin di vita e una corsa contro il tempo per strapparlo alla morte. È una storia di crudeltà inaudita quella avvenuta a Palermo, dove un piccolo cane, ribattezzato Caramello dai volontari, lotta tra la vita e la morte dopo essere stato brutalmente aggredito da un uomo che, secondo le prime informazioni, sarebbe il suo padrone e avrebbe problemi di tossicodipendenza.
L’allarme è scattato poco dopo la mezzanotte di ieri nella zona di piazza Don Bosco. Una segnalazione apparsa sui social parlava di un “canetto percosso e ridotto in agonia da un soggetto tossico/psichiatrico”. A rilanciare l’appello è stata un’animalista, che in lacrime ha contattato altri volontari per chiedere aiuto. Nel giro di un’ora, dopo decine di telefonate per capire come intervenire, sul posto sono arrivate anche due pattuglie della Polizia di Stato.

Dalle ricostruzioni emerge che altre pattuglie sarebbero già intervenute nell’abitazione del giovane alcune ore prima, quando l’uomo si sarebbe scagliato contro il cane. In quel frangente la madre dell’aggressore, colta da un malore, era stata trasferita all’ospedale Villa Sofia.
L’ingresso nell’abitazione da parte degli agenti, al terzo piano di una palazzina, è stato possibile quando il patrigno dell’aggressore è rientrato dall’ospedale. Quello che si sono trovati davanti è un contesto descritto come di totale degrado e abbandono, con feci e urina sparse in casa, probabilmente del cane, anche a causa dello spavento e delle sofferenze subite.

Caramello era ancora lì, nella stessa posizione indicata nella segnalazione. Quasi del tutto assente, con il volto gonfio intorno alla testa e agli occhi, sangue e feci incollati sul corpo e sulle zampe. È scattata immediatamente la corsa verso una clinica veterinaria, dove il cane è giunto in gravissime condizioni.
I veterinari hanno confermato il quadro drammatico: percosse, trauma cranico, fratture agli zigomi e alla mandibola e un probabile coinvolgimento degli occhi. Il cane non era vigile ed era in preda alle convulsioni. La prognosi è riservata, ma nelle ultime ore Caramello si è rigirato da solo nella gabbietta. “È già un miracolo che sia vivo, considerando quanto ha subito questa anima innocente”, spiegano i volontari, che in vent’anni di attività dicono di aver visto molto, ma pochi atti gratuiti e crudeli come questo, se non in casi estremi come quelli legati ai combattimenti clandestini.
Se riuscirà a superare la fase critica, Caramello dovrà probabilmente essere sottoposto a una TAC e a un intervento chirurgico.

Intanto l’associazione Felici nella Coda Onlus ha avviato una raccolta fondi per far fronte alle spese veterinarie di Caramello e di altri animali recentemente soccorsi. È possibile contribuire tramite bonifico bancario sul conto Unicredit intestato all’associazione, tramite PayPal all’indirizzo felicinellacoda@gmail.com o con Postepay intestata a Rosalia Piazza. Per informazioni è attivo anche il numero 349 4697079.



