giovedì, 11 Dicembre 2025
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Palermo, abbattuti due droni all’Ucciardone: portavano droga e cell ai detenuti

Nel giro di quarantotto ore la polizia penitenziaria del carcere Ucciardone di Palermo ha intercettato e abbattuto due droni utilizzati per tentare di introdurre oggetti e sostanze vietate all’interno dell’istituto penitenziario. Il primo episodio è avvenuto sabato, quando gli agenti hanno individuato un velivolo sospetto che sorvolava l’area del penitenziario. Il drone è stato immediatamente neutralizzato e, una volta recuperato, si è scoperto che non trasportava alcun carico. Un tentativo a vuoto, probabilmente una prova generale per verificare i tempi di reazione della sicurezza.

Ventiquattr’ore dopo, però, la conferma del sospetto. Un secondo drone è stato avvistato sopra il carcere, questa volta carico di droga e di un telefono cellulare confezionati in modo da essere agganciati alla struttura del velivolo. Anche in questo caso l’intervento della polizia penitenziaria è stato rapido ed efficace. Il drone è stato fatto cadere utilizzando un Jammer, un dispositivo in dotazione agli agenti capace di disturbare le frequenze radio con cui i piloti controllano il mezzo. Il segnale viene saturato, il drone perde stabilità e precipita, rendendo impossibile la consegna del materiale destinato ai detenuti.

Gli agenti hanno individuato e fermato i due presunti piloti dei droni.. Una pratica sempre più diffusa e non certo isolata. L’utilizzo dei droni come strumento per eludere i controlli sta crescendo in molte carceri italiane, dove la tecnologia ha sostituito in parte i metodi tradizionali per il passaggio illecito di merce dall’esterno verso i detenuti.

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